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Sequestrate 72 armi da fuoco nella casa di Alain Delon, l’attore non avrebbe nessuna autorizzazione

Nella casa a Douchy di Alain Delon sono state sequestrate 72 armi da fuoco e oltre 3mila munizioni, nel corso di una perquisizione disposta lo scorso febbraio e resa nota solo ora. L’attore, 88 anni, gravemente malato, “non è in possesso di alcuna autorizzazione” per detenerle.
A cura di Elisabetta Murina
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72 armi da fuoco e oltre 3mila munizioni. É un vero e proprio arsenale quello trovato nella casa di Doucy di Alain Delon, in seguito a una perquisizione disposta a inizio febbraio e resa nota oggi (27 febbraio). L'attore, 88 anni, è da tempo gravemente malato ed è al centro di una battaglia tra i tre figli e la compagna Hiromi Rollin.

Le perquisizione a casa di Alain Delon

Stando a quanto fa sapere il procuratore di Montargis, che ha parlato con i media francesi, nella casa di Delon sono state trovate oltre 70 armi da fuoco e più di 3000 munizioni, di cui l'attore "non è in possesso di nessuna autorizzazione". Il ritrovamento è frutto di una perquisizione ordinata dal giudice l'8 febbraio scorso, nell'ambito della disputa familiare in corso tra i tre figli e la compagna, che ha creato una profonda spaccatura interna. Durante una visita nella casa in campagna della star, era stata osservata la presenza di un'arma da fuoco, oltre che di "un poligono da tiro": per questo motivo la decisione di aprire una inchiesta per detenzione di armi illegale. 

La disputa in corso nella famiglia di Alain Delon

Da tempo l'attore, 88 anni, è affetto da una grave forma di linfoma e vive in campagna, nella dimora di Douchy. Al suo fianco, la compagna Hiromi Rollin e i tre figli, tra i quali però non scorre buon sangue. Tra i quattro infatti è nata una vera e propria battaglia, le cui prime ‘mosse' risalgono alla scorsa estate. All'epoca, i tre avevano cacciato di casa la donna– che vive con lui da circa 30 anni- accusandola di "molestie morali" e “violenza e sequestro di persona vulnerabile”. Le accuse erano però state archiviate dalla procura di Montargis per assenza di prove. Tuttavia, Rollin non aveva perso tempo ed era passata al contrattacco, sostenendo che Delon avesse saltato il controllo in Svizzera per colpa dei figli: così aveva denunciato tutti e tre per "tentato omicidio volontario".

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