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Roberto Vecchioni: “Mio figlio Arrigo era bipolare, con la sua morte mia moglie si è ammalata”

Roberto Vecchioni torna a parlare della dolorosa scomparsa del figlio Arrigo, morto a 36 anni nel 2023: “Mia moglie Daria da dieci mesi si è persa, si è ammalata”.
A cura di Stefania Rocco
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Nel corso della presentazione del libro con il quale racconta la sua vita (“Tra il silenzio e il tuono”, Einaudi, uscito il 27 febbraio), Roberto Vecchioni torna a parlare del figlio Arrigo, scomparso nel 2023 a 36 anni. Intervistato da Vanity Fair, il cantautore si apre a proposito della parentesi più dolorosa della sua intera esistenza, la scomparsa dell’adorato Arrigo, nato dal legame con la moglie Daria Colombo, che Vecchioni considera fondamentale e che tra i due – è lo stesso Roberto a dichiararlo – è quella che maggiormente sta facendo fatica a contenere tanta sofferenza.

Roberto Vecchioni: “Quando Arrigo è morto, il destino e la sua volontà coincidevano”

Se mi sono dato delle colpe per il suo essere bipolare? Meno, negli ultimi anni gli sono stato più vicino”, ha confidato il cantautore nell’intervista, parlando per la prima volta delle difficoltà sperimentate dal figlio e dei suoi desideri, “Ma quando è morto devo dire che il destino e la sua volontà coincidevano, non c’era altro modo. Il mondo non si è accorto della sua bellezza, lui non doveva accorgersi della bellezza del mondo perché per lui era brutto, e quindi quella è una scelta che va rispettata”.

Roberto Vecchioni: “Mia moglie da 10 mesi si è persa”

La parola ‘orfano’ va bene anche per i genitori. Anche se c’è una differenza. Sono sicuro che soffre di più una madre. Mia moglie Daria da dieci mesi si è persa, si è ammalata”, ha raccontato ancora Vecchioni, rivolgendo un pensiero amorevole alla sua compagna di vita al fianco della quale spera di trascorrere i prossimi 15 anni: “Morirò a 95 anni. Basandomi sui miei desideri: voglio avere altri 14, 15 anni per andare al mare”. Infine, una riflessione legata alla scelta, compiuta ormai 10 anni fa, di smettere di bere alcol: “Gli ultimi anni che bevevo pensavo di morire perché stavo malissimo. Non è vera quella storia secondo cui stordendosi aumenta l’immaginazione. Da allora ho la testa più chiara, in dieci anni ho vinto due dischi d’oro senza streaming, con i dischi, e non era mica scontato”.

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