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Gerry Scotti: “Sanremo con Amadeus? Abbiamo fatto una stupidata, resto lo zio d’Italia per Mediaset”

Gerry Scotti si racconta al Corriere alla vigilia della messa in onda del primo appuntamento con Io Canto Generation, versione rinnovata del talent show per ragazzi: “Non penso sia un settore saturo, i dirigenti hanno valutato bene i rischi”, assicura. “Caduta Libera è un programma abusato, ma la fascia preserale è la mia comfort zone”.
A cura di Giulia Turco
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Gerry Scotti sta per partire con la conduzione di Io Canto Generation, format rinnovato che non si vedeva da più di un decennio sugli schermi Mediaset. Proprio mentre festeggia i suoi quarant’anni di carriera, il popolare conduttore volto affezionato degli italiani sbarca in prima serata a partire da giovedì 15 novembre su Canale 5.

Come sarà Io Canto Generation con Gerry Scotti

“È una vera gara, ogni settimana c’è una squadra che perde e due ragazzi vengono eliminati”, spiega Gerry Scotti a poche ore dalla messa in onda del primo appuntamento di Io Canto Generation, in un’intervista al Corriere. “È finita l’epoca del buonismo per forza: si prendono brutti voti a scuola, si perde nella vita, nell’amore e nello sport. Non puoi iscrivere 24 ragazzini ai 100 metri e sperare che arrivino tutti insieme al traguardo, è sbagliato. Penso sia un buon insegnamento per chi vuole entrare nel mondo della musica”. Di certo non una novità, ma un ritorno, in un epoca in cui la tv si può dire già piena di talent show musicali, anche per i più giovani. “Non penso sia un settore saturo o inflazionato”, è l’opinione di Scotti. “I rischi sono stati accuratamente valutati dai nostri dirigenti”, assicura. “È un titolo che ho fatto per un po’ di anni e non mi chieda perché poi è stato trascurato”. 

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Nessuna proposta concreta per Sanremo, Scotti resta a Mediaset

Per le feste di Natale condurrà una versione rinnovata de La ruota della Fortuna, un regalo dell’azienda e un omaggio al grande Mike Bongiorno. Continueranno poi gli appuntamenti nel preservare con Caduta Libera, che oggi Scotti definisce “un programma abusato, troppe volte sono state prese e riprese le puntate più belle”. Resta un contenitore al quale il pubblico non può rinunciare, nella fascia pre serale della settimana, e che lo riconferma nel ruolo di zio d’Italia per Mediaset, così come Mara Venier è considerata la zia di casa Rai. “Questo appellativo oltre a una forte dose di bonarietà e popolanità (oltre la popolarità) ha una forte connotazione carnale. Siamo tondeggianti, abbondanti, abbraccianti, zii d’Italia perché trattiamo gli spettatori come nostri familiari o amici, abbiamo un approccio sempre sorridente, confidenziale. Sempre per rimanere al femminile trovo una sintonia anche con Antonella Clerici. A proposito della boutade messa in scena con Amadeus lasciando pensare che potesse co condurre il prossimo Festival di Sanremo, Gerry Scotti riflette: “Era una stupidata tra due stupidi, abbiamo fatto più casino di quello che dovevamo fare, ma era solo un gioco”.

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