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Ambra Angiolini: “Sono nata bulimica. Dopo tanto cibo è arrivato l’amore di mia figlia Jolanda”

Ambra Angiolini al Corriere parla del suo lavoro a teatro e della sua infanzia. Ha lottato contro la bulimia prima che arrivasse sua figlia Jolanda Renga: “Io ho partorito lei e lei ha partorito una nuova me. Abbiamo in teoria la stessa età”.
A cura di Gaia Martino
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Ambra Angiolini, protagonista dello spettacolo Oliva Denaro, in una lunga intervista al Corriere ha parlato della sua adolescenza segnata dalla bulimia. La speaker, conduttrice televisiva e attrice ha ricordato la sua infanzia a Palmarola, quartiere periferico di Roma: "Una comunità ricca di umanità, dove si sapeva tutto di tutti, ma non erano pettegolezzi". Dopo essersi "riempita la pancia di cibo" a causa del disturbo alimentare di cui soffiva, "l'amore mi è entrato in pancia".

Le parole di Ambra Angiolini

Nata in un quartiere periferico di Roma, Palmarola, Ambra Angiolini ha ricordato la sua infanzia: "Non ero mai sola" – ha raccontato – "Una comunità ricca di umanità, dove si sapeva tutto di tutti, ma non erano pettegolezzi, solo voglia di essere solidali, una famiglia allargata". A 15 anni Ambra Angiolini ha lottato contro la bulimia: "Sono nata bulimica, forse una predisposizione genetica. Mi riempivo la pancia di cibo, finché l’amore mi è entrato in pancia, che si è riempita di senso e ne è uscita la mia prima figlia Jolanda: io ho partorito lei e lei ha partorito una nuova me. Abbiamo in teoria la stessa età".

Il ricordo di Gianni Boncompagni e il sogno nel cassetto

Ambra Angiolini debuttò in tv sotto la guida di Gianni Boncompagni, prima a Bulli e Pupe, poi Non è la Rai. "Lui mi ha regalato una lente per guardare il mondo in un modo diverso. Avere la voglia di inventarlo, di non accontentarsi di come è il mondo, ma cercare un modo originale di parlare agli altri". Aveva 14 anni quando partì la sua avventura televisiva: "Ricordo una sua frase fondamentale: ‘Ambra pensa che grazie a te non si salveranno i bambini dal cancro e che la gente continuerà a morire in guerra, quindi prendi le distanze e conta sempre dieci passi per allontanarti dal nostro mestiere'. L’ultima volta che l’ho visto, fu a una cena insieme, poco prima della sua scomparsa: quella sera mi dichiarò tutta la sua stima, il suo rispetto, il suo orgoglio per avermi formato. E poi mi disse: non perdere la tua professionalità, pur di fare, fare, fare… Fu un saluto bellissimo". L'attrice sta realizzando ora il suo più grande sogno, quello del teatro, "la forma espressiva che amo di più".

È un contesto che fa poco rumore e continuo a sceglierlo pur essendo una faticaccia fare le tournèe. Ma quando, mentre recito in palcoscenico, non vedo cellulari accesi in platea, vuol dire che per il pubblico sono più interessante, che ho vinto sui social o sulla chat del momento. E, a fine spettacolo, vado a casa contenta.

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