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Maria Grazia Cucinotta rivela: “Dissi no a Keanu Reeves”

Maria Grazia Cucinotta si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui racconta tutta la sua carriera, tra aneddoti anche divertenti come il rifiuto a Keanu Reeves.
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Maria Grazia Cucinotta si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui racconta tutta la sua carriera, tra aneddoti anche divertenti come il rifiuto a Keanu Reeves per lavorare a "L'avvocato del diavolo": "Però nel copione c’era un nudo continuo e io con questo seno gigante mi sarei sentita a disagio e avrei rovinato tutto". E sugli inizi: "Mi ero iscritta al concorso a 16 anni, papà non mi lasciò andare. Così ci riprovai a 18 appena compiuti. Partii da Messina con il treno delle 8.30, in borsa avevo la focaccia di mamma e qualche mela. Non ho vinto ma sono arrivata in finale. Fui notata da un’agenzia di Milano. “Se per caso passi in città fatti viva”, mi proposero. Capirai, mica era sotto casa, da giù allora ci volevano 24 ore". 

Maria Grazia Cucinotta disse no a L'avvocato del Diavolo

Maria Grazia Cucinotta rifiutò la parte nel film con Al Pacino e Keanu Reeves perché c'era una scena di nudo e non si sentiva ancora adatta per fare qualcosa del genere. In effetti, è qualcosa che non si è mai più ripetuto nella sua carriera.

Ero tentata, un film con Al Pacino e Keanu Reeves, no, dico, Keanu Reeves, che quando lo vedi ammutolisci. Pensavo: e quando mi ricapita? Però nel copione c’era un nudo continuo e io con questo seno gigante mi sarei sentita a disagio e avrei rovinato tutto. Ho sempre avuto il complesso, a 13 anni ero già così, che vergogna, non vedevo l’ora di ridurlo con un intervento, poi ci ho rinunciato, forse non avrei avuto lo stesso successo, però non mi è mai sembrato bello, troppo ingombrante, per nasconderlo ingobbivo le spalle. E poi è dura farsi prendere sul serio, nessuno ti guarda negli occhi. “Ah, ma sei anche intelligente”, è una frase che ho sentito spesso.

L'esordio con Boldi e De Sica e il successo con Massimo Troisi

L'esordio al cinema invece fu nel 1990 con Massimo Boldi e Vittorio De Sica in "Vacanze di Natale '90". In quella occasione, però, era doppiata da Simona Izzo: "Perché avevo ancora un accento siciliano troppo forte". Il successo arriva con "Il postino" insieme a Massimo Troisi: "Papà mi ha tenuto il muso per anni, fino al film con Massimo Troisi: in qualche modo avevo realizzato il suo sogno. Ricordo La pazienza infinita di Massimo con me, una semi sconosciuta in un cast stellare. Per timidezza parlavo velocissima, avevo paura di rubare troppo tempo".

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