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Marco Liorni: “Condurrò L’Eredità al posto di Pino Insegno, ma non ho amici in politica”

Marco Liorni al Corriere della Sera: “L’ultima volta che ha pianto? Nello studio di Reazione a Catena per l’ultima puntata. Ho pianto come una fontana, è stato liberatorio”.
A cura di Daniela Seclì
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Marco Liorni si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Renato Franco per il Corriere della Sera. Il conduttore sarà al timone della prossima edizione de L'eredità, mentre lascerà Reazione a Catena a Pino Insegno. Il giornalista gli ha fatto notare che "Insegno è amico di Giorgia Meloni", ma Liorni ha precisato: "Di chi sono amico io? Di nessuno. E il mio game ce l'avevo: Reazione a Catena, da cinque anni". Quindi ha ribadito:

Finché farò il conduttore starò lontano dalla politica. Però sto per iniziare a studiare per un domani, mi piacerebbe andare al Parlamento Europeo. […] Nel Parlamento Europeo vedo un'istituzione che detta la linea ai Paesi, pensa a una politica alta, di visione sul futuro.

Pino Insegno a Reazione a Catena, il commento di Marco Liorni

Quando gli è stato fatto notare che Pino Insegno gli avrebbe "fregato" Reazione a Catena, mentre lui ha "fregato" L'Eredità a Pino Insegno, Marco Liorni ha preferito metterla in un altro modo: "Non so se sia andata proprio così e se qualcuno ha fregato qualcosa. Diciamo che stavo benissimo a Reazione a Catena, ma un giorno mi hanno proposto L'Eredità. Poi magari ci cambieranno di nuovo… Ma sono onorato per avere l'opportunità di programma storico, condotto da grandi come Fabrizio Frizzi".

Le lacrime nell'ultima puntata di Reazione a Catena

Lasciare Reazione a Catena non è stato facile per lui. Il conduttore, infatti, ha confidato di aver piano quando si sono spenti i riflettori sull'ultima puntata del programma di Rai1:

L'ultima volta che ha pianto? Nello studio di Reazione a Catena per l'ultima puntata. Non c'era nessuno, tutti via: tecnici, pubblico, squadre, autori. Le luci spente, solo neon accesi e qualche carta per terra. Mi è passato davanti un pezzo di vita, sono stati cinque anni intensi. Ho pianto come una fontana, è stato liberatorio.

Di certo, in futuro, non gli dispiacerebbe fare un programma in prima serata, come fece agli inizi della sua carriera quando era l'inviato del Grande Fratello. E pensare che la sua grande occasione arrivò grazie a Cristina Parodi: "In attesa della figlia, si è dovuta assentare per qualche mese e nessuno voleva condurre Verissimo per così poco tempo. Era il '97. Io l'anno prima ero l'inviato e così Giorgio Gori e Gregorio Paolini mi hanno scelto per la supplenza".

Quattro anni lontano dalla tv dopo il Grande Fratello

Il periodo più difficile fu quello successivo al Grande Fratello. Dopo 7 anni da inviato nel programma, non arrivarono proposte per ben 4 anni: "Se ho avuto paura di cambiare mestiere? Non solo paura, l'avevo proprio deciso, mi ero dato come deadline il dicembre 2011, dopo aver portato per tutto quel tempo i miei progetti di programmi a tutte le persone che conoscevo. Ma la risposta era sempre la stessa: mi vedevano come quello del Grande Fratello. Mi ero dato quel limite perché ormai era una situazione molto frustrante". Quando ormai pensava di arrendersi e continuare solo con la radio, la sua carriera televisiva è ripartita: "A novembre arrivò l’occasione di un numero zero per la Rai, Perfetti innamorati".

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