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Mario Balotelli a Fedez: “Non ho mai creato una famiglia, fa male non avere sempre i figli con me”

Mario Balotelli si racconta a Fedez nel podcast Muschio Selvaggio. Dall’infanzia: “Quando sono andato in affidamento ho sofferto, non ero facile da gestire”, al rapporto con il fratello: “Cresciuti insieme anche se in due famiglie diverse, a Manchester ha vissuto con me e si allenava con la squadra”.
A cura di Andrea Parrella
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Mario Balotelli senza filtri. Il calciatore, protagonista della storia dello sport e del costume italiano negli ultimi dieci anni, si è raccontato in una lunga intervista concessa a Fedez nel podcast Muschio Selvaggio. Si è parlato di calcio, naturalmente, ma non solo, visti i trascorsi complessi dal punto di vista personale che hanno contribuito a fare di Mario Balotelli la persona che è, con tutti i problemi e le complessità del caso.

L'infanzia da Palermo a Brescia

Sul piano personale Balotelli ha innanzitutto parlato della sua educazione, ricordando come l'approccio al calcio, al netto di un talento che aveva percepito di possedere, non sia stato così scontato, né lo era l'ipotesi di diventare un calciatore: "I miei genitori mi mandavano a scuola, come è normale che sia, l'obiettivo non è mai stato quello di fare il calciatore, anche perché loro hanno sempre provato a frenarmi dal farlo e mi è servito. Sapevano che una persona come me, a quell'età, con i miei problemi e il mio carattere, si sarebbe perso. Quindi ho fatto mille sport, ho sempre studiato e devo ringraziarli per questo". 

Il rapporto con il fratello Enock

Problemi di cui Fedez gli ha chiesto di parlare: "Ho avuto un mio passato, sicuramente non ero un ragazzino semplice da gestire. Quando sono nato sono stato due anni in ospedale per un problema all'intestino, poi sono andato in affidamento ne ho sofferto, all'inizio non lo capivo, ero troppo piccolo, ma una volta cresciuto ho avuto il coraggio di parlarne e affrontarlo e capito che la mia famiglia lo ha fatto per me, perché non potevano darmi ciò di cui quello avevo bisogno, mi hanno aiutato". Mario Balotelli e suo fratello Enock, che poi si è aggiunto alla conversazione, ha ripercorso la storia particolare e del suo rapporto con il fratello, cresciuto con la famiglia naturale mentre lui era stato dato in affidamento

Siamo nati dalla stessa madre, io a Palermo, mentre lui a Brescia. Io ho vissuto con la mia famiglia naturale fino ai 4 anni, poi sono andato in affidamento, vuol dire che durante la settimana stavo con la famiglia affidataria e magari nel fine settimana con la famiglia naturale, quindi alla fine noi due stavamo sempre insieme.

Un rapporto, quello con il fratello Enock, che è sempre stato di simbiosi, visto che i due non si sono mai separati nemmeno nella vita adulta: "Siamo sempre stati insieme, quando giocavo a Manchester lui aveva 16 anni ed è venuto a vivere con me – dice Balotelli riferendosi al fratello – si allenava con noi. È stato un periodo bello, ci siamo divertiti molto e ne abbiamo fatte di cose insieme".

I due figli e la famiglia che non ha mai creato

Trascorsi familiari che hanno forse pesato sulla gestione degli affetti di Mario Balotelli, legatissimo ai due figli, la prima di 10 anni nata dalla relazione con Raffaella Fico, e il secondo di 5 anni nato da un'altra relazione, ma senza la necessità, fino ad ora, di dare vita a una relazione stabile e duratura: "Non ho mai creato una vera famiglia, nel senso che stare con una donna, amarla, sono cose che non ho mai avuto in vita mia. La cosa difficile è non avere sempre i figli con me, questo mi arreca tristezza, ma mi sono abituato".

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