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Premi Oscar 2022

È stata la mano di Dio agli Oscar 2022, Paolo Sorrentino: “Un riconoscimento a Napoli e mia madre”

Paolo Sorrentino volerà a Los Angeles il 27 marzo 2022 per la notte degli Oscar, è ufficiale. È stata la mano di Dio con Filippo Scotti è rientrato nella cinquina del miglior film straniero. Le prime parole del regista sono per Napoli e sua madre, poi il ringraziamento alla moglie Daniela e ai figli, che lo amano senza mai prenderlo troppo sul serio.
A cura di Eleonora D'Amore
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È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino candidato agli Oscar come Miglior film straniero
È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino candidato agli Oscar come Miglior film straniero
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Paolo Sorrentino volerà a Los Angeles il 27 marzo 2022 per la notte degli Oscar, è ufficiale. È stata la mano di Dio con Filippo Scotti è rientrato nella cinquina del miglior film straniero. L'Italia ha tutte le intenzioni di non disunirsi. E con lei anche tutto il grandioso cast di questa pellicola che ha commosso anche gli spettatori più cinici: Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Massimiliano Gallo, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri e tutti gli annessi e connessi della famiglia Schisa, che accenderà la tv con un bastone per sentirsi abbastanza comunista.

La reazione di Paolo Sorrentino alla notizia della candidatura agli Oscar

Le prime parole del regista Paolo Sorrentino sono cariche di emozione:

Sono felicissimo di questa nomination. Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre. Per arrivare fin qui, c’è stato bisogno di un enorme lavoro di squadra. Dunque, devo ringraziare Netflix, Fremantle, The Apartment, gli attori straordinari e una troupe indimenticabile. E poi i miei figli e mia moglie, che mi amano nel più bello dei modi: senza mai prendermi sul serio.

Il commento di Francesco Rutelli, presidente Anica

Bravo Paolo! La nuova nomination per Sorrentino si è affermata tra competitori agguerriti, ed è anche un grande riconoscimento al Cinema italiano che, nonostante la pandemia, ha visto una straordinaria crescita delle produzioni e del lavoro. Il talento creativo e produttivo nazionale ha incontrato la disponibilità di Netflix confermando così le potenzialità dell’integrazione tra queste capacità italiane, le uscite in sala e la diffusione internazionale dei nostri prodotti. Dalle prime informazioni emergono altre importanti nomination: di Massimo Cantini Parrini per i costumi di Cyrano e per la migliore animated feature di Luca (Disney) con Enrico Casarosa. Prendiamo questo risultato anche come incoraggiamento al ritorno del grande pubblico nelle sale cinematografiche dopo questo drammatico periodo di crisi”.

L'accoglienza all'estero: i BAFTA e la recensione di De Niro

E se i Golden Globe lo hanno ignorato, i BAFTA lo hanno messo in vetrina, così come l'Academy, fermamente convinta della sua posizione nella cinquina. Nei pronostici di Variety si era avanzata per tempo la possibilità di inserimento di È stata la mano di Dio nella lista definitiva, in corsa come miglior film straniero dell'anno. E così è stato. Il film di Paolo Sorrentino ha accolto le migliori recensioni da tutto il mondo, beccandosene anche una d'eccezione, quella di Robert De Niro, che su Deadline ha scritto:

Si tratta di un film incredibilmente personale. L'amore di Sorrentino per Napoli si condivide da subito nelle prime inquadrature bellissime. Amore che si vede nel suo affetto per la varietà dei personaggi della storia: eccentrici, spesso molto divertenti, appassionati, pieni di gioia e speranza.

Per poi concludere: "Sono stato a Napoli solo poche volte, ma questo film trasmette alla perfezione la napoletanità esattamente come molti film di Martin Scorsese (Wolf of Wall Street, Mean Streets e Taxy Driver) così come molti di Woody Allen (Io e Annie, Manhattan etc.) rappresentano perfettamente New York. In un certo senso Napoli mi ricorda la New York italo-americana che tanto amo".

Paolo Sorrentino ha tutte le carte per giocarsi oltreoceano la possibilità di scrivere per la seconda volta la storia dell'Italia nella notte degli Oscar, dopo la statuetta vinta per La grande bellezza nel 2013.  Incrociamo le dita e speriamo di non entrare nel decorativo.

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