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Premi Oscar 2022

Ariana DeBose, l’Oscar di chi teme di non aver posto nel mondo ma lo cerca con dignità

Il personaggio di Anita in West Side Story è valso ad Ariana DeBose l’Oscar come migliore attrice non protagonista. Questo premio fa la storia: è la prima donna nera apertamente omosessuale a vincerlo nella recitazione. Della ‘diversità’ ha fatto un punto di forza: il suo trionfo è quello di tutte le Anita del mondo, che hanno paura di non trovare il loro posto ma che lo cercano con forza e dignità.
A cura di Giusy Dente
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in foto: Ariana DeBose in Valentino Haute Couture
in foto: Ariana DeBose in Valentino Haute Couture
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Ariana DeBose non dimenticherà mai la serata di ieri. Ha portato a casa uno degli Oscar più ambiti: quello per la migliore attrice non protagonista. L'ha spuntata su Jesse Buckley, Judi Dench, Kirsten Dunst, Aunjanue Ellis. Il suo sorriso smagliante è stato il regalo più bello per tutti coloro che, vedendola col premio in mano, hanno visto una giovane donna che ha dovuto abbattere tanti stereotipi e tanti pregiudizi per percorrere quel red carpet e stringere tra le mani quella statuetta. L'attrice alle sue spalle ha un passato difficile: non lo ha mai nascosto, anzi lo ha ricordato anche nel suo discorso di ringraziamento, proprio per incoraggiare chi come lei teme di non trovare spazio nel mondo solo perché ‘diverso'.

Ariana DeBose trionfa agli Oscar 2022

Il ruolo di Anita nel musical West Side Story di Steven Spielberg è valso ad Ariana DeBose una statuetta, che era in verità nell'aria da giorni. In tanti la davano per favorita e difatti a trionfare è stata lei. Ed è una vittoria che fa la storia, sotto tanti punti di vista. L'attrice non incarna uno degli stereotipi più gettonati a Hollywood, non incarna esattamente quell'ideale di donna che per anni è stato presentato al mondo come unico possibile, per il successo.

in foto: Ariana DeBose in Valentino Haute Couture
in foto: Ariana DeBose in Valentino Haute Couture

Nata nel 1991 nella Carolina del Nord, suo padre è afro-portoricano e sua madre è bianca. È cresciuta incarnando entrambe le culture, convinta quindi che si possa essere tanto nella vita, come persone, senza doversi per forza fermare nei confini di un'unica casella. Non tutto è per forza solo bianco o solo nero insomma. Forse anche per questo non si è fermata alla sola recitazione, aprendosi anche alla musica e alla danza. È apparsa in diversi musical di Broadway prima di approdare al cinema. L'arte è stata la sua salvezza, il modo per esprimere se stessa.

in foto: Ariana DeBose in Valentino Haute Couture
in foto: Ariana DeBose in Valentino Haute Couture

Non ha mai accettato l'opzione della vergogna, di una vita nell'ombra. Lo ha fatto capire chiaramente nel suo discorso di ringraziamento, una rivendicazione di orgoglio LGBTQ+: "Questa ragazza nera, queer, afroamericana ha trovato il coraggio attraverso l'arte e ora è qui che festeggia. Per chi ha mai messo in dubbio la vostra identità vi ricordo che c'è un posto per noi, c'è un posto per tutti!" ha detto. L'attrice, infatti, ha fatto coming out diversi anni fa.

Ariana DeBose in Monot
Ariana DeBose in Monot

Ariana DeBose come la sua Anita

Nelle sue parole ha messo la propria esperienza in parallelo con quella di Anita, un personaggio in cui si è riconosciuta. Entrambe hanno un sogno da realizzare, entrambe sono disposte a tutto per raggiungerlo e renderlo realtà. Per alcuni farlo è più difficile che per altri. "Adesso avete capito perché Anita dice: voglio vivere in America? Perché anche in questo mondo folle si possono realizzare i sogni. Un grazie lo devo a Rita Moreno che è stata fantastica. Le sono grata: la sua Anita ha aperto la strada a tonnellate di Anite come me" ha detto la DeBose.

in foto: Ariana DeBose in Monot e la fidanzata Sue Makkoo
in foto: Ariana DeBose in Monot e la fidanzata Sue Makkoo

Prima di lei, infatti, il ruolo era stato di Chita Rivera nella produzione originale di Broadway e poi appunto di Rita Moreno nel film del 1961. Di Anita la Moreno ha detto, in un'intervista: "Ha una sua dignità, una forza, ha coscienza di se stessa. È diventata il mio modello. All’epoca non esistevano personaggi così. A chi doveva affidarsi una giovane portoricana in quegli anni? A nessuno. Anita è una donna che conosce il suo posto nella vita e non sta dove vogliono metterla gli altri". C'è un po' di Anita e un po' di Ariana DeBose in tutti noi.

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