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Ortona, 50 coltellate per uccidere l’amica della moglie. I risultati dell’autopsia

Francesco Marfisi, 50 anni di Ortona, ha inflitto almeno quattro fendenti letali a Laura Pezzella, amica della moglie Letizia Primiterra, 47 anni, sul cui corpo domani sarà effettuata l’autopsia. L’uomo le ha uccise perché sospettava che tra le due vi fosse una storia d’amore.
A cura di Biagio Chiariello
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Una cinquantina di coltellate tra cui quattro quelle mortali. Sono questi i risultati dell'esame autoptico effettuato questa mattina a Chieti dal medico legale, Pietro Falco, sul corpo di Laura Pezzella, la donna di 33 anni che Francesco Marfisi, 50 anni di Ortona, ha ucciso subito dopo aver ammazzato la moglie Letizia Primiterra, 47 anni. Dall'esame è venuto fuori che i fendenti letali hanno interessato polmoni e cuore. Le coltellate sono state inferte soprattutto a livello toracico nella parte anteriore ma, secondo quanto si è appreso, ci sarebbero anche colpi al dorso. Il dottor Pietro Falco, responsabile della Medicina Legale dell'Asl di Chieti, ha specificato che si è trattato di lesioni “penetranti e profonde, che non hanno dato scampo alla donna”. Domani verrà eseguita l'autopsia di Letizia Primiterra.

Alla base del duplice omicidio ci sarebbe la scoperta, da parte di Marfisi, di una relazione fra le due donne. L'uomo, che si stava separando dalla moglie, non accettava la fine della loro storia ed era convinto che tra la consorte e Laura Pezzella si fosse instaurato un rapporto sentimentale. Per il Pm Giancarlo Ciani i propositi omicidi sarebbero stati elaborati nel tempo, almeno da quattro mesi prima, ma l’episodio chiave si è verificato quando Marfisi, si legge sul capo d’imputazione, “incontrava la moglie in un bar in compagnia della Pezzella e la stessa rifiutava di ricevere gli auguri, riferendo che voleva essere lasciata sola con la Pezzella in quanto sua amante e nuova compagna”. E ancora: “Le due donne lo dileggiavano definendolo ‘cucco’e nella città di Ortona si sentiva deriso” spiega il magistrato.

“Non credo sia molto lucido. Non si rende ancora conto di quello che ha fatto”. Così l’avvocato Rocco Giancristofaro, difensore di Francesco Marfisi, dopo l’udienza di convalida, nel Tribunale di Chieti. Il 50enne deve rispondere di duplice omicidio, con le aggravanti di premeditazione, crudeltà, porto abusivo di armi, violazione di domicilio, e aver commesso il reato in presenza di minori (i due figli di Laura Pezzella). Marfisi, che con la moglie ha avuto tre figli, è attualmente rinchiuso nel carcere di Lanciano.  L’uomo aveva avuto quelle problema con la giustizia nel 1985, oltre ad aver collezionato altri precedenti per reati contro il patrimonio e piccole rapine.

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