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Ruby Rubacuori, 6 giorni con Berlusconi: la prova dai tabulati telefonici

Ricostruiti i tabulati telefonici di Ruby: ad Arcore giorno e notte. Berlusconi indagato anche per concussione, sapeva che la ragazza era minorenne, ne chiese l’affido a Nicole Minetti.
A cura di Alessio Viscardi
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Ruby rubacuori

Giorno e notte ad Arcore per un intero weekend tra Pasqua e lunedì in Albis. La presenza ad Arcore di Karima Ruby El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, è confermata dai tabulati telefonici del suo cellulare, analizzati dalle forze dell'ordine. Il presidente Berlusconi è sotto indagine per sfruttamento della prostituzione minorile e concussione. Ad inchiodarlo sarebbero due elementi: i tabulati telefonici del cellulare della minore e le incongruenze che sorgono nella ricostruzione dei fatti occorsi la notte dell'arresto della ragazzina per furto, quando la presidenza del Consiglio telefonò in questura sostenendo che lei fosse la nipote di Mubarak e chiedendone l'affidamento al consigliere regionale Nicole Minetti. Indagano i pm Ilda Bocassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno.

Silvio Berusconi ha sempre sostenuto di non sapere che la procace Ruby Rubacuori fosse minorenne come Noemi Letizia. I dubbi però sorgono dalle incongruenze nella ricostruzione dei fatti: il premier chiese al consigliere Nicole Minetti di prendere in custodia la ragazza, dopo il suo arresto per furto. Soltanto i minori vanno presi in custodia da un tutore maggiorenne.

Gli esperti della procura hanno inoltre tracciato il cellulare della minorenne, riuscendo a ricostruire le sue visite al Premier. Ruby sarebbe stata ad Arcore in quattro occasioni diverse. Il primo incontro a San Valentino, il 14 febbraio 2010, durante il quale Silvio Berlusconi le avrebbe donato un abito elegante. Inoltre, Karima Ruby El Mahroug sarebbe stata in compagnia del Presidente durante il weekend tra Pasqua e pasquetta, nei giorni tra il 24 ed il 26 aprile ed infine il giorno 1 maggio.

Feste e festini che si sarebbero consumati tra le mura della reggia di Arcore. I pm sono dubbiosi sull'innocenza di questi incontri. A tenere banco è la questione principale: Berlusconi era a conoscenza che Ruby fosse minorenne? La ragazza aveva solo 17 anni, ma il Presidente ha affermato che lei si era presentata sostenendo di essere maggiorenne.

Nessuna certezza ancora arriva dagli uffici della Procura. Le indagini sono in pieno svolgimento, ma il presidente Berlusconi rischia di essere rinviato a processo per “concussione e prostituzione minorile”. Cosa ancor più preoccupante, per lui, dopo che ieri la Consulta ha bocciato parzialmente la legge sul Legittimo Impedimento. La prova schiacciante a carico del premier sarebbe proprio la telefonata fatta in questura la notte dell'arresto di Ruby. Il presidente avrebbe chiesto espressamente – come confermato da diversi agenti di turno – di “affidare” la minore al consigliere Nicole Minetti. Non un semplice rilascio per la presunta “nipote di Mubarak”, ma un conferimento di responsabilità ad un tutore maggiorenne che è richiesto soltanto quando la persona posta in stato di fermo è minorenne.

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