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Legittimo impedimento bocciato in parte: ecco la decisione della Corte Costituzionale

La Consulta si riunisce per decidere la conformità della legge sul Legittimo Impedimento alla Carta Costituzionale. Voto incerto: 8 per l’abrogazione, 7 per salvarla.
A cura di Alessio Viscardi
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Silvio Berlusconi

Arriva oggi il verdetto della Consulta sulla conformità costituzionale della legge sul Legittimo Impedimento, che permette al Presidente del Consiglio ed ai ministri di non presentarsi alle udienze giudiziarie a causa di attività di Governo. I quindici giudici della Consulta sono in camera di consiglio per decidere se abrogare, salvare o interpretare la norma che permette a Silvio Berlusconi di sottrarsi ai processi che lo riguardano: caso Mills, diritti Mediaset e Mediatrade. Secondo i ricorrenti, il Legittimo Impedimento viola gli articoli 3 e 138 della Costituzione. In particolare, verrebbe leso in principio secondo cui tutti i cittadini sono uguali dinnanzi alla legge. Il verdetto della Corte Costituzionale sarà fondamentale anche per l'indizione del referendum sul Legittimo Impedimento, che nella giornata di ieri è stato dichiarato ammissibile proprio dalla Consulta.

Già nell'ottobre del 2009, la Corte Costituzionale è stata chiamata a decidere su un provvedimento simile: il cosiddetto “Lodo Alfano”, che venne dichiarato incostituzionale ed abrogato. Il palazzo della Consulta è stato chiuso a giornalisti ed operatori. Alle ore 15 è previsto un presidio del Popolo Viola nei pressi del Quirinale per protestare contro la legge che salva le alte cariche dello stato dai propri processi. Difficile fare pronostici sul risultato del voto. Secondo le ultime indiscrezioni stampa, su 15 giudici, 8 sarebbero per la bocciatura del Legittimo Provvedimento, e 7 vorrebbero tenerlo in vigore. Un voto in bilico.

Ore 09:30 – La Consulta entra in Camera di Consiglio

La Corte Costituzionale si riunisce e comincia i lavori. Gli esiti sono attesi per il pomeriggio.

Ore 12:00 – On. Urso: "Il Referendum non raggiungerà il quorum"

L'on. Adolfo Urso di Futuro e Libertà parla a Omnibus su La7 e dichiara:

"Per remare tutti dalla stessa parte occorre innanzitutto non lacerare il Paese. Qualunque sia la sentenza della Corte Costituzionale mi auguro che sia rispettata. Noi crediamo nel giudizio della Corte. ‘Un referendum non avra' il quorum. Da quando è allargato agli italiani all'estero è un obiettivo praticamente irraggiungibile perché gli italiani all'estero votano in minima parte. Sarà così anche stavolta"

Ore 12:30 – On. Grilando: "Mi auguro che questa ‘porcata allucinante’ sia bocciata"

Parla Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell'Italia dei Valori. L'onorevole si dice ottimista riguardo il giudizio di oggi della Consulta sul Legittimo Impedimento:

"Il nostro Paese ha fortemente bisogno che i suoi organismi principali siano al di fuori da ogni sospetto e i giudici della Consulta sanno di appartenere ad uno di questi. Con la loro pronuncia dovranno sgretolare quei dubbi nati nel momento in cui alcuni di essi cenarono col premier e con il ministro della Giustizia Alfano".

Ore 14:00 – La Repubblica: si va verso bocciatura

Consulta spaccata. Sembra che la maggioranza dei membri della Corte Costituzionale penda per la bocciatura del Legittimo Impedimento. Da indiscrezioni, a ritenere la legge incostituzionale sarebbero i giudici De Siervo, Cassese, Criscuolo, Gallo, Lattanzi, Silvestri, Tesauro, Maddalena. Tendenti a salvare il provvedimento sarebbero Mazzella, Alfano, Letta e Napolitano.

Ore 15:00 – Sospesa la consulta

Sospesi i lavori della Corte Costituzionale, riunita dalle 09:30 per decidere sulla corrispondenza costituzionale della legge sul Legittimo Impedimento. I lavori riprendono alle 15:30.

Ore 16:30 – Legittimo Impedimento bocciato in parte

La Corte Costituzionale ha in parte bocciato la norma sul legittimo impedimento, accogliendo parzialmente il ricorso dei Giudici del Tribunale di Milano. Come riporta l'ANSA, infatti, "la Consulta avrebbe bocciato la certificazione di Palazzo Chigi sull'impedimento e l'obbligo per il giudice di rinviare l'udienza fino a sei mesi, dichiarando illegittimo il comma 4 dell'art.1 della legge 51 del 2010 (per irragionevole sproporzione tra diritto di difesa ed esigenze della giurisdizione come da articolo 3 della Costituzione, ndr). E avrebbe bocciato in parte il comma 3, affidando al giudice la valutazione del ‘legittimo impedimento'". Inoltre il comma 1 viene ritenuto legittimo solo se nell'ambito dell'elenco di attività indicate come impedimento per premier e ministri, il giudice possa valutare l'indifferibilità della concomitanza dell'impegno con l'udienza, nell'ottica di un ragionevole bilanciamento tra esigenze della giurisdizione, esercizio del diritto di difesa e tutela della funzione di governo, oltre che secondo un principio di leale collaborazione tra poteri."

In conclusione si tratta dunque di una sentenza che in parte boccia, in parte interpreta il provvedimento, mettendo iversi paletti alla legge nata per mettere temporaneamente al riparo il premier Berlusconi dalla ripresa dei suoi tre processi.

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