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La madre di Romeo, investito a Terracina: “Rimarrà bambino per sempre, il dolore toglie il respiro”

Il piccolo Romeo Golia è stato investito a Terracina da un 18enne positivo al test antidroga mentre stava attraversando sulle strisce pedonali insieme alla madre e alla zia. “Nulla sarà più come prima”.
A cura di Natascia Grbic
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"Nicholas quella sera non ha distrutto solo la vita di Romeo ma tante, ha portato il dolore che toglie il respiro. Romeo non diventerà un adolescente, non darà il suo primo bacio, non si potrà innamorare, non sarà tradito, lasciato, non avrà la sua ‘notte prima degli esami'. È stato privato di tutto questo e dell'amore delle persone che gli hanno voluto bene. Nulla sarà più come prima".

A parlare, in un'intervista rilasciata a la Repubblica, è Titta Pagano, la madre di Romeo Golia, il ragazzino di undici anni ucciso mentre attraversava sulle strisce pedonali insieme a lei e alla zia. Il piccolo si è spento poco dopo l'arrivo dell'ambulanza, nonostante i tentativi dei sanitari di rianimarlo e tenerlo in vita. La madre ha dato il benestare per l'espianto degli organi: un gesto d'amore che ha contribuito a salvare altre vite.

Il ragazzo che l'ha investito è risultato positivo al test antidroga. Arrestato dalla polizia locale, adesso si trova ai domiciliari con l'accusa di omicidio stradale. La folla che in quel momento si trovava in spiaggia l'ha quasi linciato. "Rieduchiamo i giovani, facciamo capire loro quale responsabilità si ha quando ci si mette alla guida, facciamo in modo che non si distruggano altre vite per una leggerezza – continua la madre di Romeo – È ora compito delle istituzioni rimboccarsi le maniche e proteggere i ragazzi. Non si può morire una sera d'estate sulle strisce pedonali per essere andati a prendere un gelato".

Romeo Golia è morto il 5 agosto a Terracina, mentre con la mamma e la zia stava attraversando sulle strisce pedonali. Il 18enne alla guida dell'auto li ha investiti, e il bimbo è stato trascinato per diversi metri. Le sue condizioni sono apparse disperate sin da subito: trasferito prima al Forlanini, è stato poi portato al Bambino Gesù di Roma, dove è deceduto poco dopo essere arrivato. Ai funerali, che si sono svolti ai Colli Aminei a Napoli, hanno partecipato moltissime persone.

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