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Profumo e la scuola multietnica: rivedere i programmi, dall’ora di religione

Francesco Profumo, scatenando qualche polemica, parla della necessità della revisione dei programmi scolastici perché oggi le scuole stanno cambiando e sono più aperte. Rivoluzione, dunque, per l’ora di religione ma anche per quella di geografia. Il concorso? Un’opportunità per i docenti.
A cura di Susanna Picone
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Francesco Profumo parla della necessità della revisione dei programmi scolastici perché oggi le scuole stanno cambiando e sono più aperte. Rivoluzione, dunque, per l’ora di religione ma anche quella di geografia. Il concorso? Un’opportunità per i docenti.

Continua a fare proposte il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che oggi ha parlato della scuola che sta cambiando e di come i programmi dovranno necessariamente adeguarsi. In particolare il ministro dell’“era digitale” della scuola si è soffermato, facendo discutere, sull’ora di religione di cui aveva già parlato qualche giorno fa dicendo che "così come è concepita oggi non ha molto senso": “Credo che il paese sia cambiato – ha ribadito Profumo a margine della presentazione della biblioteca del Ministero – nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni e paesi diversi”. Per questo motivo, secondo il ministro, è arrivato il momento di cambiare il modo di fare scuola, “che deve essere più aperto”. Il titolare del dicastero dell’Istruzione ha fatto riferimento, oltre all’ora di religione, anche a quella di geografia che potrà essere studiata ascoltando i racconti di coloro che vengono dagli altri paesi.

I commenti ai “programmi da rivedere” – Di studenti stranieri nelle nostre scuole ce ne sono ormai in grande percentuale e possono, insomma, dare preziose informazioni sulle loro terre agli italiani. A questa rivoluzione multiculturale della scuola ha risposto, tra gli altri, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, che avrebbe approvato la proposta del ministro sull’ora di religione ribadendo però che essa dovrà restare cristiana, “come stabilito dagli accordi concordatari”. Un commento è arrivato anche da parte della senatrice dei Radicali, Donatella Poretti, secondo cui è giusto rivedere i programmi scolastici dell’ora di religione “purché sia chiaro che si deve passare dall’abolizione dell’esistente”.

Il concorsone per i docenti – Della scuola multiculturale di Profumo ha parlato positivamente anche Pierfelice Zazzera (Idv), vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, in quale però ha fatto accenno anche a un altro delicato tema affrontato da Profumo: “Ci auguriamo che le dichiarazioni del ministro sull’ora di religione non siano un’arma di distrazione di massa, mentre è in arrivo il concorso”. Un concorso (oggi il bando è sulla Gazzetta Ufficiale) che sarà necessario secondo il ministro proprio perché la scuola deve cambiare e aggiornarsi, per così contribuire alla crescita del Paese. Il segno del cambiamento arriverà, insomma, con queste “novità”: nuovi docenti (che con il concorso, secondo Francesco Profumo, avranno “una grande opportunità”) orientati a preparare la scuola del futuro, digitalizzazione e revisione dei programmi scolastici.

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