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Vertice governo-Regioni, le proposte per i trasporti: cosa sono i “separatori morbidi” sui bus

Le Regioni hanno presentato al governo una serie di misure che permetterebbero di derogare (almeno in parte) al distanziamento sugli autobus in vista di settembre, quando riapriranno le scuole. Come avviene del resto sugli aerei. Anche in questo caso si partirebbe proprio dal sistema di filtraggio dell’aria. Oppure si ipotizza di utilizzare dei “separatori morbidi”: vediamo di cosa si tratta.
A cura di Annalisa Girardi
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Il vertice tra governo e Regioni sulla scuola, a meno di un mese del ritorno nelle classi, si è concluso con un nulla di fatto. Manca ancora un'intesa per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. Così come non si è ancora raggiunto un accordo su alcune disposizioni di sicurezza, in primis la questione delle mascherine. "Credo che il no all'obbligo della mascherina in classe sia una posizione ampiamente condivisa dalle Regioni. Così ho sentito esprimersi tanti governatori, mi sembra poco proponibile tenere i bambini seduti con una mascherina per molte ore", ha detto il presidente della Liguria, Giovanni Toti. "Se non si interviene in questi giorni chiarendo i limiti delle capienze su trasporto locale si rischia il caos", ha avvertito invece il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

I nodi da sciogliere

Sono diversi i nodi da sciogliere. E i problemi che le autorità locali hanno presentato ai ministri alla videoconferenza a cui erano presenti anche alcuni membri del Comitato tecnico scientifico e il commissario straordinario Domenico Arcuri. Procediamo con ordine: il primo punto riguarda il trasporto pubblico locale. A settembre, con il rientro in ufficio di molti lavoratori e il ritorno a scuola di numerosissimi studenti, le disposizioni di sicurezza in vigore sui trasporti rischiano di lasciare diverse persone a terra. Se si continua a viaggiare a capacità ridotta, misura introdotta per il rispetto delle norme anti-contagio, in tanti non riusciranno a prendere il bus per andare a scuola o a lavoro.

I "separatori morbidi" all'interno dei bus

I governatori non hanno solo evidenziato criticità e puntato il dito contro la mancanza di disposizioni chiare e definitive. Hanno anche portato sul tavolo delle possibili soluzioni, che dovranno ora essere discusse. Si tratta di una serie di misure che permetterebbero di derogare (almeno in parte) al distanziamento. Come avviene del resto sugli aerei. Anche in questo caso si partirebbe proprio dal sistema di filtraggio dell'aria. Oppure si ipotizza di utilizzare dei "separatori morbidi": ma che cosa sono? Invece di installare delle rigide barriere in plexiglas, si potrebbe dividere gli spazi negli autobus con dei divisori di stoffa. Al momento si tratta solamente di proposte ancora in fase di discussione, ma queste hanno già ricevuto alcune critiche in merito alle modalità di installazione e di igienizzazione.

L'obbligo di indossare sempre la mascherina resterebbe comunque sempre in vigore. Si pensa anche di differenziare gli orari di ingresso e uscita da scuola per ridurre i passeggeri negli autobus. E infine si potrebbe anche ampliare l'accezione del termine "congiunti", arrivando a includere anche i compagni di classe e i colleghi di lavoro.

La questione delle mascherine

Anche sulla mascherina mancano ancora chiare indicazioni. Come anticipato, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, alla vigilia della videoconferenza aveva preso posizione, affermando che fosse impensabile che dei bambini stessero per diverse ore seduti in classe con la mascherina. Un parere condiviso anche dall'infettivologo Massimo Galli, che questa mattina intervenendo al programma "L'aria che tira" su La7 ha detto: "Portare la mascherina a scuola sarebbe auspicabile, ma è impossibile ipotizzare che ragazzini e bambini possano indossarla per cinque ore di seguito. Non ce la faccio neanche io. È importante che la portino all’ingresso e all’uscita da scuola. Durante l’intervallo pure ma vedo difficile fare la merenda con la mascherina in faccia".

Durante la videoconferenza sarebbe intervenuto anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che avrebbe detto: "O c'è la distanza di un metro o c'è la mascherina. Sarà molto difficile farla tenere a bambini da 6 e 10 anni, ma dobbiamo ridurre le chance che il virus circoli e la mascherina è sicuramente un ausilio importante quando i bambini sono vicini. Quando sono distanti a mio avviso se ne può fare a meno".

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