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Terrorismo, l’Isis minaccia Di Maio: “Entreremo a Roma”. Subito la solidarietà di tutta la politica

“Non è un caso che i crociati e i loro alleati si incontrino nella Roma crociata e non c’è dubbio che i timori di Roma siano giustificati, poiché è ancora nella lista dei principali bersagli dei mujahidin”: nel mirino dell’ultimo numero di al Naba, il settimanale dell’Isis, è finita l’Italia e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha recentemente presieduto a Roma il vertice anti-Daesh. Subito è arrivata la solidarietà di tutta la politica.
A cura di Annalisa Girardi
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Minacce a Luigi Di Maio, finito nel mirino di un editoriale del settimanale dell'Isis al Naba dopo aver presieduto a Roma il vertice della coalizione anti-Daesh. Durante l'incontro il ministro degli Esteri aveva sostenuto l'importanza di combattere il terrorismo dell'Isis non solo in Siria e Iraq, ma di prestare anche attenzione alla regione del Sahel, dove stanno mettendo le radici alcune cellule estremiste. Due giorni fa il settimanale online legato a Daesh ha pubblicato un editoriale contro l'Italia e Di Maio in cui si legge: "Il dossier più pesante e importante sul tavolo dell’alleanza dei crociati a Roma è l’Africa e la regione del Sahel. (…) Non è un caso che i crociati e i loro alleati si incontrino nella Roma crociata e non c’è dubbio che i timori di Roma siano giustificati, poiché è ancora nella lista dei principali bersagli dei mujahidin".

E ancora: "I mujahidin dell’Isis stanno ancora aspettando il compimento della promessa di Dio onnipotente nei loro confronti: questa è Dabiq, questa è Ghouta, questa è Gerusalemme e quella è Roma e noi vi entreremo senza false promesse". È la prima volta che il ministro viene nominato direttamente dall'Isis. In passato, invece, l'Italia e in particolare Roma sono state più volte minacciate dai terroristi di Daesh. L'ultimo episodio con un titolare della Farnesina risale a qualche anno fa, quando l'Isis aveva minacciato Paolo Gentiloni.

Subito sono arrivati i messaggi di solidarietà. In primis dai deputati del Movimento Cinque Stelle che in una nota hanno scritto: "Le minacce non fermeranno l'attività del ministro Di Maio e dell'Italia nella lotta al terrorismo. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei confronti di Luigi Di Maio per l'articolo di minacce recentemente pubblicato da al Naba, e rivolgiamo la massima attenzione alla sicurezza del nostro Paese e dei nostri cittadini. L'impegno del ministro di Maio e dell'Italia nella lotta al terrorismo e sotto gli occhi di tutti. Insieme, continueremo a lavorare per contrastare l'Isis e qualsiasi organizzazione terroristica".

Ma non solo. Anche le altre forze politiche hanno subito espresso la propria vicinanza al ministro. "Esprimo solidarietà al ministro Luigi Di Maio, bersaglio delle inaccettabili minacce pubblicate dal settimanale dell'Isis al Naba. A lui tutta la mia personale vicinanza, sicuro che non si farà intimidire da questi attacchi vigliacchi", ha detto il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti. Mentre Matteo Salvini ha detto: "Solidarietà a Luigi Di Maio, contro ogni minaccia e intimidazione. Ci impegneremo ancora di più affinché l'Isis e l'estremismo islamico vengano sradicati una volta per tutte".

Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha espresso la sua solidarietà a Di Maio, aggiungendo: "La conferenza anti Daesh da lui presieduta è stata un successo. Il Governo resta impegnato nel contrasto al terrorismo".Infine: "La mia totale solidarietà al ministro Luigi Di Maio per le minacce ricevute dall'Isis. Si faccia sentire forte la voce di tutto il governo italiano contro chi minaccia l'Italia e i suoi rappresentanti", ha scritto su Twitter Giorgia Meloni.

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