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“Sostenere resistenza del popolo ucraino per una pace giusta”: la risoluzione di Fratelli d’Italia

Il partito guidato da Giorgia Meloni ha presentato una risoluzione alla Camera dei deputati, che è stata approvata dopo la discussione sulle comunicazioni del presidente Draghi: “Sostegno alla resistenza del Popolo Ucraino al fine di ottenere al più presto una pace giusta”, ha chiesto Fratelli d’Italia.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sostenere l'Ucraina (anche militarmente), creare un fondo per compensare i danni economici, fissare un tetto al prezzo dell'energia e promuovere un piano per l'autosufficienza alimentare europea. Sono questi, in sintesi, i punti della risoluzione depositata da Fratelli d'Italia alla Camera. Al momento del voto il governo si è rimesso all'Aula e la risoluzione è stata approvata: con 47 voti a favore, 388 astenuti (la maggioranza) e 22 contrari. Questa mattina il presidente Draghi è arrivato alle nove a Montecitorio per leggere le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo dei prossimi giorni. La sintesi trovata ieri al Senato sulla risoluzione di maggioranza – che poi è stata approvata – prevede che il governo passi per il Parlamento in caso di un nuovo invio di armi. Anche se, in sostanza, non è cambiato praticamente nulla.

Fratelli d'Italia aveva votato a favore della risoluzione dello scorso primo marzo, che dava mandato al governo sulla guerra in Ucraina e proprio da lì vorrebbe ripartire. Nel testo presentato oggi alla Camera – firmato da tutti i parlamentari del partito di Giorgia Meloni – si premette di aver preso atto delle comunicazioni del presidente Draghi e del dibattito che si è svolto al Senato ieri e di considerare che "gli italiani meritano chiarezza sull’indirizzo che il Parlamento intende promuovere a livello internazionale".

Perciò i deputati di Fratelli d'Italia hanno chiesto al governo di impegnarsi:

1) a promuovere l’istituzione di un apposito Fondo, alimentato con risorse europee e delle nazioni alleate, volto a compensare i danni economici subiti dai singoli Stati conseguenti la crisi degli approvvigionamenti in atto;

2) a sollecitare la necessità di fissare un tetto al prezzo dei prodotti energetici nell’ambito dell’Unione e di istituire una centrale unica europea per l’acquisto del gas;

3) a garantire la piena applicazione delle premesse e degli impegni approvati dal Senato della Repubblica con la risoluzione n. 00208 e dalla Camera dei Deputati con la risoluzione n. 00207 in sostegno alla resistenza del Popolo Ucraino al fine di ottenere al più presto una pace giusta

4) a promuovere un Piano straordinario dell’Unione europea per l’autosufficienza alimentare del continente europeo.

Meloni e i suoi parlamentari chiedono aiuti economici per gli Stati europei, grazie a un fondo creato ad hoc, ma anche che si fissi un tetto al prezzo dell'energia – che poi è una delle maggiori cause della crisi economica – e si istituisca la centrale unica per acquistare il gas a livello europeo. Le risoluzioni a cui si fa riferimento sono quelle approvate a marzo, con il contributo di Fratelli d'Italia – che il presidente Draghi, va detto, ha ringraziato più volte per quel voto nel corso di questi mesi – ovvero quelle che prevedevano l'autorizzazione alla "cessione di apparati e strumenti militari che consentano all'Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione".

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