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Guerra in Ucraina

Cosa prevede la risoluzione di maggioranza del Governo Draghi sulle armi a Kiev: il testo completo

Le forze di maggioranza hanno trovato l’accordo sulla risoluzione che sarà messa ai voti dopo le comunicazione del presidente del Consiglio Draghi, in vista del prossimo Consiglio Ue.
A cura di Annalisa Cangemi
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La maggioranza ha trovato la quadra sulla risoluzione da votare, dopo che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto le sue comunicazioni nell'Aula del Senato in vista del Consiglio Ue del 23 e 24 giugno. La discussione tra le forze politiche è stata molto travagliata: per il M5s il nodo era rappresentato dal coinvolgimento del Parlamento su ogni passaggio relativo alla fornitura di armi all'Ucraina.

Il M5s in sostanza, insieme a Leu, chiedeva un maggiore coinvolgimento del Parlamento nelle scelte del governo, e voleva venisse messo nero su bianco l'obbligo per l'esecutivo di riferire prima di ogni vertice internazionale e prima di ogni decisione sugli eventuali aiuti a Kiev.

Su questo punto i partiti della maggioranza hanno trovato l'accordo: "Continuare a garantire secondo quanto previsto dal decreto legge 14/2022 il necessario e ampio coinvolgimento delle Camere, con le modalità ivi previste, in occasione dei più rilevanti summit internazionali riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, ivi comprese le cessioni di forniture militari".

Ecco il testo completo raggiunto dopo una difficile mediazione:

 Il Senato/La Camera,

premesso che:

il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022 ha in agenda i seguenti temi: il sostegno all’Ucraina dopo la guerra di aggressione russa; l’Europa allargata: i Balcani Occidentali e la richiesta di adesione di Ucraina, Repubblica Moldova e Georgia; la situazione dell’economia europea e la Conferenza sul Futuro dell’Europa;

considerato che:

a) il Consiglio europeo tornerà ad affrontare gli sviluppi della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina e le sue conseguenze per riaffermare il sostegno dell’UE al popolo ucraino, a partire dal raggiungimento del cessate il fuoco; impegno che il Governo italiano persegue in maniera unitaria nei Vertici dell’UE e della NATO, con i seguiti delle recenti visite a Washington e a Kiev del Presidente del Consiglio dei Ministri e il lavoro della diplomazia italiana e dei Ministri competenti;

b) i Capi di Stato e di Governo terranno una discussione strategica sulle relazioni dell’Unione europea con i suoi partner vicini, trattando il tema dell’ “Europa allargata”; in linea con la Dichiarazione di Versailles del 10 marzo 2022 e a seguito dei pareri della Commissione europea, il Consiglio europeo avrà in agenda la richiesta di adesione all’UE da parte di Ucraina, Repubblica Moldova e Georgia e un dibattito sulle relazioni con i Paesi dei Balcani Occidentali e sulla loro prospettiva di ingresso nell’Unione europea;

c) il Consiglio europeo affronterà i temi della congiuntura economica con l’approvazione delle Raccomandazioni specifiche per Paese, la conclusione del Semestre europeo, nel quadro della proroga della clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità e Crescita per il 2023 e delle decisioni della Banca Centrale Europea sulla politica monetaria;

d) la Commissione europea ha indicato il 1 giugno 2022 che la Croazia soddisfa tutte le condizioni per adottare l’euro, proponendo al Consiglio UE una decisione di adesione all’Unione Economica e Monetaria;

e) il Consiglio europeo adotterà conclusioni sui seguiti della Conferenza sul Futuro dell’Europa che si è chiusa con la solenne cerimonia del 9 maggio 2022 a Strasburgo e con una Relazione finale di 49 proposte;

impegna il Governo a:

1) esigere, insieme ai partner europei, dalle Autorità russe l'immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare che realizzi un cambio di fase nel conflitto, aumentando in parallelo gli sforzi diplomatici intesi a trovare una soluzione pacifica basata sul rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina e dei principi del diritto internazionale;

2) come testimoniato dal recente viaggio a Kiev dei Presidenti Draghi, Macron e Scholz, rafforzare il ruolo dell’Europa nel quadro multilaterale, proseguendo l’impegno a porsi come attore-chiave per una mediazione tra le Parti, in sinergia con altri Paesi già attivi su questo fronte e attraverso ogni azione diplomatica internazionale e bilaterale utile al raggiungimento di un cessate il fuoco e alla conclusione positiva di un percorso negoziale;

3) garantire sostegno e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine, legittimati dall’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite – che sancisce il diritto all’autodifesa individuale e collettiva – confermando il ruolo dell’Italia nel quadro dell’azione multilaterale, a partire dall’Unione europea e dall’Alleanza Atlantica, finalizzata al raggiungimento del primario obiettivo del cessate il fuoco e della pace;

4) a continuare a garantire, secondo quanto precisato dal decreto-legge n. 14 del 2022, il necessario e ampio coinvolgimento delle Camere con le modalità ivi previste, in occasione dei più rilevanti summit internazionali riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, ivi comprese le cessioni di forniture militari;

5) definire ogni soluzione necessaria a livello bilaterale e multilaterale, a partire dall’ONU, dall’UE e dal G7, per assicurare la sicurezza alimentare a livello globale, attraverso corridoi sicuri e lo sminamento dei porti;

6) supportare le domande di adesione all’UE di Ucraina, Repubblica Moldova e Georgia, in un quadro di rispetto dei criteri di Copenaghen, e accelerare il percorso di adesione all’UE dei Paesi dei Balcani Occidentali;

7) nel contesto delle analisi sul semestre europeo, sostenere una revisione puntuale della governance economica che modifichi radicalmente il Patto di Stabilità e Crescita al fine di favorire gli investimenti e la coesione sociale;

8) adoperarsi per la definizione di strumenti fiscali comuni europei per compensare gli squilibri per gli Stati dovuti alle conseguenze economiche della guerra in Ucraina e alle sanzioni alla Russia e rafforzare politiche a favore di famiglie e imprese in difficoltà per gli effetti del conflitto; rendere esecutivi i progetti che sostanzino l’“autonomia strategica europea” per ridurre le dipendenze dell’UE in settori cruciali;

9) finalizzare le iniziative di RePowerEU che realizzino la diversificazione delle fonti energetiche in Europa e contrastino l’incremento dei prezzi dell’energia; a tale scopo, è prioritario l’utilizzo per tutti i Paesi membri dei fondi ancora disponibili nel Dispositivo di Ripresa e Resilienza, l’aumento significativo degli investimenti sulle rinnovabili, la tutela della coesione sociale nella transizione eco-sostenibile e le riforme del mercato energetico europeo, a partire dall’introduzione di un tetto ai prezzi del gas e dal disaccoppiamento del prezzo dell’energia tra rinnovabili e fonti fossili tradizionali;

10) dare seguito al dibattito sulle proposte adottate dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa, con l’obiettivo di rafforzare l'azione dell'Unione europea, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, utilizzando tutte le potenzialità degli attuali Trattati, ivi inclusa la possibilità di avviare una procedura di revisione ordinaria, anche attraverso la convocazione di una Convenzione cui partecipino i rappresentanti dei Parlamenti nazionali (articolo 48 del Trattato sull'Unione europea).

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