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Salvini vorrebbe riaprire gli stadi: “Ci sono migliaia di posti di lavoro che dipendono dal settore”

Matteo Salvini vorrebbe riaprire gli stadi: “Con cautela, con stadi che possono contenere 70-80mila persone, se fai entrare 5-10mila persone con cadenza oraria uno a dieci metri dall’altro si può fare. Hai riaperto i cinema, i teatri… Ci sono migliaia di posti di lavoro che dipendono da questo settore”, afferma il leader della Lega.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini vorrebbe riaprire gli stadi. Il leader della Lega, intervenendo a Radio 24, afferma che secondo lui gli stadi di calcio dovrebbero riaprire, "con cautela", ma tenendo conto dell'elevato numero di posti di lavoro che dipendono dal settore. "Con cautela io riaprirei gli stadi. Con stadi che possono contenere 70-80mila persone, se fai entrare 5-10mila persone con cadenza oraria uno a dieci metri dall'altro si può fare. Hai riaperto i cinema, i teatri… Ci sono migliaia di posti di lavoro che dipendono da questo settore", afferma Salvini.

Il segretario del Carroccio torna poi ad attaccare il governo sulla gestione dell'epidemia di coronavirus. L'esecutivo non sarebbe stato abbastanza trasparente, afferma. Nelle scorse ore Salvini aveva puntato il dito contro il governo per la questione dei documenti del comitato tecnico scientifico. Report che erano stati mantenuti riservati per lo stesso volere degli esperti, a quanto a spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in quanto contenevano linee guida talmente ad ampio raggio che avrebbero potuto facilmente confondere la popolazione. Ma l'ex ministro dell'Interno aveva comunque accusato il governo di averli tenuti nascosti, tacendo gli effettivi rischi del Covid-19. Ora ribadisce: "Noi chiediamo solo trasparenza. Chiediamo che non ci siano segreti". E ancora: "All'inizio ci poteva stare, ma adesso siamo a settembre: è giusto capire se il governo aveva gli elementi per agire prima e salvare vite e non lo ha fatto".

Parlando di un "piano segreto" del comitato, che ha affiancato il governo nella gestione dell'epidemia, Salvini aggiunge: "A noi interessano i tempi, i modi e le spiegazioni. Se si è agito in ritardo o si è agito male, Conte e Speranza devono dare spiegazioni. Gli italiani meritano risposte". E conclude: "O il governo fa le cose o non deve rompere le scatole alle Regioni che agiscono".

Sulle Regioni che tra pochi giorni andranno al voto sostiene: "Penso che sarà un voto molto concreto, di rinnovamento. Non è un voto europeo o nazionale, è un voto di rinnovamento, concreto, un voto per la sanità, per le strade, per la raccolta dei rifiuti".

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