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Referendum costituzionale 20 e 21 settembre 2020

Referendum, Zingaretti chiede modifiche per dire Sì a taglio parlamentari: “Cambiare regolamenti”

Il Pd non ha ancora preso una posizione sul referendum sul taglio del numero dei parlamentari che si terrà il 20 e 21 settembre. Il segretario dem, Nicola Zingaretti, intanto si appella a Conte e alla maggioranza chiedendo di fare “modifiche regolamentari”: “Se questo non avviene non è un problema del Pd che lo ha chiesto, ma di tutta la maggioranza”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Manca ormai meno di un mese al referendum sul taglio del numero dei parlamentari previsto per il 20 e 21 settembre. Il Pd non ha ancora preso una posizione chiara, con alcuni esponenti che si sono schierati a favore del sì e altri a favore del no. E anche il segretario dem, Nicola Zingaretti, non fuga, per il momento, i dubbi. Ma interviene per chiedere alcune modifiche fondamentali, da mettere in campo nel più breve tempo possibile, per completare la riforma. Zingaretti ricorda che il Pd ha “deciso un anno fa” di sostenere – in Parlamento – il taglio dei parlamentari, ma ha anche deciso di “fare modifiche regolamentari per rafforzare” la riforma. L’appello del segretario del Pd, quindi, è chiaro: “Se questo non avviene non è un problema del Pd che lo ha chiesto, ma di tutta la maggioranza. E confido che il presidente Conte e l’intera maggioranza capiscano che è un tema da affrontare”. Il taglio dei parlamentari, nella visione del leader dem, deve coincidere “anche con una difesa delle istituzioni democratiche”.

Referendum, Zingaretti: presto decideremo posizione Pd

Il Pd, quindi, non ha ancora deciso se schierarsi a favore dell’uno o dell’altro schieramento. La divisione, ad oggi, è netta, con tanti esponenti a favore del sì e altrettanti apertamente a favore del no. Zingaretti annuncia: “Faremo fra qualche giorno la direzione nazionale del Pd per assumere un orientamento”. Il segretario del Pd sottolinea quindi il suo messaggio: “A me fa piacere francamente che ora nel Paese cresca la consapevolezza del progetto di riforma, avviato con il taglio dei parlamentari, che coincida anche con una difesa delle istituzioni democratiche; questo è il nostro assillo e lo dico perché io stavo ai tavoli ad agosto dell'anno scorso quando si faceva un programma di Governo”.

Le elezioni regionali di settembre per Zingaretti

Ma a settembre non si vota solo per il referendum e Zingaretti lo sa bene, riconoscendo l’importanza delle elezioni regionali: “Quando si vota in sette Regioni ci sono sempre ripercussioni nella politica italiana, sulla destra, sul centrodestra, in linea di massima su tutti. Sarà un pronunciamento importante”. Proprio per questo, prosegue, “non condivido gli opposti estremismi: sbaglia chi dice che è un referendum sul governo perché non è vero, ma anche chi dice che al contrario si vota solo per il territorio”. Il segretario del Pd, quindi, non nasconde che quello del 20 e 21 settembre “sarà anche un voto importante per gli scenari futuri della politica italiana”.

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