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Recovery Fund, Gualtieri: “Su soldi Ue Salvini e Meloni in imbarazzo, con loro più tasse”

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, attacca Matteo Salvini e Giorgia Meloni sul tema del Recovery Fund: “Dire ‘preferisco avere meno soldi anziché più soldi, più tasse e meno servizi’, continuare a dire cose senza senso perché in passato dicevano che ‘l’Europa fa schifo’ è una cosa assurda”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, va all’attacco di Matteo Salvini e Giorgia Meloni sul tema dei fondi che arriveranno all’Italia dall’Ue grazie al Recovery plan. Intervenendo a Omnibus, trasmissione di La7, Gualtieri afferma: “Salvini e Meloni dicono cose incredibili. Trovo veramente vergognoso che dopo aver sottovalutato il virus, dato cattivi esempi dicendo che il virus non esiste, che le mascherine non vanno messe, adesso ci vengono a dire una cosa così assurda”. Il riferimento è alle affermazioni riguardanti la quota di prestiti prevista dal Recovery Fund.

Gualtieri contro Salvini e Meloni: assurdo dire più tasse

Il ministro dell’Economia prosegue: “Dire ‘preferisco avere meno soldi anziché più soldi, più tasse e meno servizi', continuare a dire cose senza senso perché in passato dicevano che ‘l'Europa fa schifo' è una cosa assurda”. Le parole di Gualtieri sono una risposta, in particolare, alle affermazioni di Salvini a favore di un indebitamento sul mercato piuttosto che tramite i prestiti a tasso zero del Recovery Fund. Gualtieri attacca ancora sull’argomento Ue: “Vedo un certo imbarazzo, Salvini e Meloni, dopo una campagna in cui dicevano che il futuro è allontanarsi dall'Europa, adesso non hanno grandi argomenti”.

Il ministro dell'Economia sul Recovery Fund

Sui piani che l’Italia dovrà presentare per accedere alle risorse europee, il ministro dell’Economia aggiunge una questione relativa alle prossime elezioni regionali: “I candidati più seri stanno elaborando progetti per rendere le loro regioni protagoniste di questa opportunità di rilancio. Ne ho discusso con Giani, Mangialardi, Emiliano e De Luca. Dall'altra parte vedo invece un certo grado di imbarazzo”. Infine, un passaggio sul lavoro e sulla fiducia per il futuro: “Tutti avevano pronosticato autunni caldi, di tragedie, disastri, siamo ovviamente feriti e colpiti da una pesante crisi economica, ma il Paese è in piedi”.

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