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Quanto dura il Green Pass per vaccinati, guariti e tamponi: cosa cambia dal 1° febbraio

Da oggi, 1° febbraio 2022, il certificato verde dura 6 mesi invece di 9, ma il governo ragiona sul pass illimitato per i vaccinati con terza dose. Scatta l’obbligo nei negozi.
A cura di Giacomo Andreoli
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La durata del Green Pass si abbassa: da oggi, 1° febbraio, il certificato verde vale 6 mesi invece di 9 dall'ultima vaccinazione contro il Covid. Ma la stretta potrebbe durare poco, almeno per chi ha ricevuto la terza dose. Per i cittadini con il booster, infatti, il governo Draghi ragiona da giorni se far valere il Green Pass in modo illimitato.

Le ragioni sono due: una medica e una pratica/burocratica. La prima l'ha spiegata Guido Rasi, il consulente scientifico del commissario straordinario Francesco Figliuolo, all'Adnkronos. «Un non vaccinato – ha detto – ha 33 volte la possibilità di morire rispetto ad un vaccinato. Sono dati del 22 gennaio, non hanno bisogno di commenti». Dall'altro lato c'è la constatazione che i primi a ricevere la terza dose, a settembre, vedrebbero scadere il certificato verde entro marzo.

La nuova durata del Green Pass per vaccinati e guariti dal Covid

La nuova durata del certificato rafforzato e booster (i cosiddetti "super" e "mega" Green Pass) è ora di 180 giorni. Per essere tale si deve aver fatto quindi la seconda o terza dose, con il conto dei giorni che scatta da quando si è fatta l'ultima somministrazione. La riduzione della durata arriva dopo che diversi studi scientifici hanno notato come la protezione contro l'infezione cali nel tempo. Tuttavia quasi tutte le analisi riguardano la seconda dose, la cui efficacia si è vista scendere del 50% (soprattutto nei soggetti over 50) proprio dopo cinque/sei mesi. Per quanto riguarda la terza dose, invece, non ci sono ancora sufficienti dati per capire come cambia la copertura nelle varie fasce di età.

Quanto dura il Green Pass con tampone negativo

Il Green Pass base, cioè quello ottenuto con tampone negativo, vale 48 ore se si è fatto un test rapido e 72 se si è scelto il test molecolare. Se invece si è fatta una sola dose di vaccino di due previste (tutti i farmaci tranne il Johnson & Johnson), vale fino alla data in cui è stata fissata la seconda iniezione. Da oggi è obbligatorio per entrare in negozi, banche, poste e uffici pubblici. La misura risale allo scorso 5 gennaio, con apposito decreto varato dal governo, ma entra in vigore solo ora, 1° febbraio.

C'è, però, una lista di negozi e attività esentati dall'obbligo. Tra questi non ci sono i tabaccai. Ecco l'elenco completo:

  • Commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto
  • Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
  • Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
  • Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati. 8. Commercio al dettaglio di materiale per ottica
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento

Green Pass illimitato dopo 3 dosi di vaccino, l'ipotesi allo studio del governo

Per ora è ancora solo un'indiscrezione, o forse qualcosa di più. Secondo Rasi, infatti, il Green pass illimitato per chi ha il booster è «una delle misure al vaglio, con una sua grossa base obiettiva». La decisione del governo potrebbe arrivare entro la settimana. Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si tratta di «una scelta che la politica deve fare basandosi sulle indicazioni scientifiche, quindi credo spetti alla comunità scientifica dircelo e la politica deve prenderne atto».

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