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Pnrr, arriva decreto Reclutamento per assunzioni in Pa: possibile chiusura anticipata contratti

Il decreto Reclutamento prevede le modalità delle assunzioni necessarie nella pubblica amministrazione per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra le novità, contenute nella bozza del provvedimento, c’è anche la possibilità di chiudere anticipatamente i contratti in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi annuali prefissati.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dalle assunzioni a tempo indeterminato alle consulenze, dai concorsi per il reclutamento del personale alle modalità di formazione del personale: il decreto che arriverà oggi in Consiglio dei ministri conterrà tutte le specifiche sull’assunzione del personale necessario per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il dl Reclutamento riguarda varie amministrazioni pubbliche e mette in campo oltre 24mila assunzioni. Tra le novità più importanti c’è anche il fatto che i contratti a termine e quelli di collaborazione stipulati per il Recovery potranno essere chiusi in anticipo in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi annuali per la realizzazione del piano. La bozza del decreto riguardante il reclutamento nella Pa introduce una clausola che consente la “risoluzione unilaterale”.

I contratti per il Pnrr anche oltre i 36 mesi

I contratti stipulati dalla Pa potranno durare anche più di 36 mesi, pur non potendo essere prorogati oltre la fine del 2026: gli obiettivi da raggiungere verranno inseriti nei contratti e determineranno la conferma e l’eventuale rinnovo del contratto stesso. Per quanto riguarda le assunzioni, oltre a quelle già previste dal Pnrr, le amministrazioni possono ricorrere ai fondi europei solamente per quelle del personale destinato alla realizzazione dei progetti di cui sono titolari: tutte queste assunzioni, inoltre, saranno sottoposte a una verifica da parte dell’amministrazione centrale e della Ragioneria, in caso di esito negativo le assunzioni potranno essere fatte solamente a carico delle amministrazioni e non con i fondi europei.

Il reclutamento e l'inquadramento del personale assunto

Per il reclutamento del personale il Dipartimento della Funzione pubblica istituisce due elenchi: uno per i professionisti e gli esperti per il conferimento di incarichi di collaborazione con un contratto di lavoro autonomo, l’altro per il personale in possesso di alta specializzazione per un lavoro subordinato a tempo determinato. Ogni elenco viene suddiviso in più sezioni, ognuna corrispondente alle diverse professioni e specializzazioni e a eventuali ambiti territoriali, oltre che sulla base dell’indicazione dell’iscritto alla disponibilità su base territoriale per l’impiego. Il trattamento economico del personale assunto a tempo determinato sarà corrispondente al profilo Area III, posizione economica F3, del CCNL Funzioni centrali, sezione ministeri.

Il decreto prevede anche aumenti e l’inquadramento tra il personale con alta specializzazione per merito e risultati conseguiti nella Pa negli ultimi tre anni. Nella bozza si fa riferimento alle fasce di merito e alle promozioni basate su criteri di selettività. I dipendenti pubblici, a eccezione del personale di scuole, accademie e conservatori, vengono inquadrati in almeno tre aree funzionali. Poi la contrattazione collettiva individua un’ulteriore area per l’inquadramento del personale di alta specializzazione. In una stessa area le progressioni vengono stabilite secondo “principi di selettività, in funzione delle capacità culturali e professionali, della qualità dell’attività svolta e dei risultati conseguiti, attraverso l’attribuzione di fasce di merito”.

Quante saranno le assunzioni per il Pnrr

Saranno oltre 24mila le assunzioni previste per l’attuazione del Pnrr: stando alla bozza si parla di 24.380 unità, di cui ben 22mila per il settore della giustizia. Potranno poi aggiungersi altri incarichi non ancora quantificati. Saranno 500 le persone assunte a tempo determinato, attraverso un concorso semplificato con un solo orale, per la parte di coordinamento, attuazione e controllo del Pnrr. Tra questi 80 andranno alla Ragioneria e altri 300 potranno essere assunti per la parte relativa alla governance del Recovery, per un totale di 800. Tra le altre assunzioni ne sono previste mille a supporto degli enti locali, 268 alla transizione digitale, 67 all’Agid. Per il settore della giustizia, 16.500 unità saranno destinate all’ufficio del processo e 5.410 posti sono riservati al personale amministrativo. Le assunzioni per la giustizia avverranno in due scaglioni nel periodo 2021-2024: nel primo caso per contratto di massimo due anni e nove mesi, nel secondo caso per massimo due anni.

Altre sette posizioni aperte sono quelle dirigenziali per le Ragionerie territoriali di Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo. A queste si aggiunge una posizione di funzione dirigenziale per la Ragioneria territoriale di Roma per la Ragioneria generale dello Stato. Altro capitolo è quello della formazione: il decreto prevede “l’attivazione di specifici progetti di formazione e lavoro nelle Pa per l’acquisizione, attraverso contratti di apprendistato, di competenze di base e trasversali, nonché per l'orientamento professionale da parte di diplomati che non accedono a percorsi universitari e di studenti universitari compresi gli studenti iscritti a master di secondo livello, corsi di specializzazione e percorsi di dottorato di ricerca”.

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