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Piantedosi dice che sta preparando nuovi “strumenti penali” per chi lancia vernice sui monumenti

Il titolare del Viminale ha detto che sta lavorando, insieme ministro Nordio, a nuove norme penali per fermare le proteste degli attivisti che imbrattano monumenti e opere d’arte con la vernice.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nuove norme penali per punire chi protesta imbrattando di vernice un monumento o un'opera d'arte. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, non ci gira tanto intorno: "Abbiamo un tavolo aperto con il ministro Nordio per una riflessione sulla necessità di interventi normativi che, sia con strumenti penali che di sicurezza, possano tenere conto di queste situazioni che ultimamente si sono affacciate nella nostra realtà – ha annunciato il titolare del Viminale, intervistato alla trasmissione Zona Bianca su Rete 4, parlando di un lavoro svolto in tandem con il ministro della Giustizia – Sarà quello il luogo dove faremo le giuste considerazioni".

Piantedosi è intervenuto sulla questione proteste – quelle di Ultima Generazione, che Fanpage.it ha documentato e raccontato approfonditamente – per via della dimostrazione di oggi a Milano, dove un gruppo di manifestanti ha lanciato vernice gialla sul dito medio di Maurizio Cattelan. Nelle ultime settimane le azioni dei manifestanti per il clima hanno fatto discutere molto la politica – e già questo, vista l'intenzione di chi protesta, si potrebbe considerare un successo – soprattutto dopo quanto accaduto al Senato, con il coro quasi unanime dei parlamentari e non contro l'atto dimostrativo.

Il ministro dell'Interno, in sostanza, minaccia pene più severe per i manifestanti. Sarebbe un altro atto d'indirizzo importante per il governo Meloni, che ha aperto la sua storia con il discusso – per usare un eufemismo – decreto Rave, che ha introdotto un nuovo reato per punire chi organizza festival musicali non autorizzati con delle pene molto severe. Secondo l'opposizione – e anche molti analisti indipendenti – nettamente spropositate. Insomma, il governo medita e vigila sulla questione delle proteste. Ed è pronto a intervenire con nuove norme penali, usando ancora il pugno duro.

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