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Migranti, l’Ue avverte il governo Meloni: “Decreto Ong? Italia rispetti le leggi internazionali”

“Indipendentemente da cosa l’Italia stia facendo tramite un decreto, i Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare”: lo ha detto la portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper, parlando del nuovo provvedimento su migranti e Ong. Intanto la Svezia ha annunciato che nei prossimi sei mesi di sua presidenza non ci sarà alcun nuovo patto per le migrazioni e l’asilo.
A cura di Annalisa Girardi
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L'Unione europea avverte l'Italia: quando si tratta di migranti e Ong, vanno comunque sempre rispettate le leggi internazionali e il diritto del mare. "Non spetta all'Ue guardare nello specifico il contenuto di questo decreto. Indipendentemente da cosa l'Italia stia facendo tramite un decreto, i Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare", ha detto la portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper, parlando in conferenza stampa.

Per poi sottolineare come "salvare vite in mare sia un obbligo morale e legale". Le Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo intanto hanno inviato a governo e Parlamento una lettera scritta a più mani in cui avvertono sui rischi che il nuovo provvedimento porta con sé. In primis, quello di aumentare i morti in mare.

Il dossier migrazioni non è una priorità della presidenza svedese

Il tema dei flussi migratori rimane caldo a livello europeo e dovrebbe essere al centro del prossimo Consiglio Ue, previsto per il 9 e 10 febbraio. Nel frattempo, però, l'ambasciatore svedese a Bruxelles, Lars Danielsson, a pochi giorni dall'assunzione della presidenza Ue da parte della Svezia, ha messo in chiaro che non ci sarà alcun nuovo patto sulla Migrazione e sull'Asilo prima del 2024.

Gli Stati di primo approdo, tra cui appunto l'Italia ma anche Malta, Grecia e Spagna, speravano di trovare quanto più brevemente possibile un accordo per superare il regolamento di Dublino, che obbliga i richiedenti asilo a presentare la domanda di protezione internazionale nel primo Paese Ue in cui arrivano. Le cose, però, sembrano destinate ad allungarsi: l'ambasciatore svedese in Ue ha parlato con il Financial Times per discutere delle priorità del semestre svedese e ha detto che per quanto si cercherà di far avanzare il lavoro, "non sarà possibile completarlo durante la presidenza di Stoccolma".

Un nuovo patto per superare Dublino

Un nuovo patto per regolamentare i flussi migratori e le richieste di asilo era già stato proposto dalla Commissione europea nel 2020. Da allora, però, non si è mai riuscito a trovare un accordo che superasse davvero il regolamento di Dublino. Il meccanismo volontario di redistribuzione, da parte sua, si è dimostrato inefficace nel sollevare i Paesi di primo arrivo dalla gestione totale delle richieste di asilo.

Il dossier, però, non sembra essere una priorità della presidenza svedese, che si concentrerà piuttosto sulla guerra in Ucraina e sulle politiche energetiche e di transizione ecologica. Le cose potrebbero cambiare a luglio, quando subentrerà la presidenza spagnola. Ma non è chiaro in che modo, considerando le distanze del governo socialista di Pedro Sanchez da quello italiano. La Spagna, del resto, è stato l'unico Paese mediterraneo a non aver firmato la lettera al resto dell'Unione europea in cui Italia, Malta, Grecia e Cipro hanno chiesto più solidarietà nella gestione sui flussi migratori.

Fitto: "Di migranti parlerà il prossimo Consiglio Ue"

A commentare le parole dell'ambasciatore svedese ci ha pensato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, che in una nota ha affermato: "Quelle dichiarazioni non solo non rappresentano una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l’Italia, ma soprattutto non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale. La questione migratoria, soprattutto grazie all’azione del presidente Meloni, è, per la prima volta, alla massima e urgente attenzione dell’Unione europea e sarà uno dei temi principali all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo".

Per poi aggiungere: "Quello cui si riferisce l’ambasciatore Danielsson è la riforma strutturale e complessiva del sistema di asilo europeo la quale, proprio perché destinata al superamento delle attuali regole, tra cui Dublino, è un dossier molto complesso dove gli interessi nazionali dei singoli Stati membri sono molto sentiti e diversi. Come tutte le riforme strutturali a livello europeo, anche questa potrebbe richiedere dei tempi più lunghi. Si tratta di una circostanza normale, quasi fisiologica. L’Italia intende affrontare il negoziato con un atteggiamento costruttivo e sosterrà gli sforzi della presidenza svedese in tale direzione. In questa prospettiva mi recherò a Stoccolma già la settimana prossima per un incontro con la mia omologa svedese Roswall per discutere anche di questo".

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