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Manovra, cosa c’è nell’accordo raggiunto da Lega e M5S al vertice di governo

Le sedute odierne della Commissione Bilancio del Senato sulla manovra, previste per il voto degli emendamenti, sono state cancellate. La manovra tornerà domani in commissione Bilancio del Senato, e in Aula tra giovedì e venerdì. “Non posso che dire che il clima è stato disteso, perché è la verità: abbiamo affrontato temi politici e li abbiamo risolti”, ha detto il sottosegretario leghista Massimo Garavaglia.
A cura di Annalisa Cangemi
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Saltano le sedute odierne della Commissione Bilancio del Senato sulla manovra, previste per il voto degli emendamenti. La manovra tornerà domani in commissione Bilancio del Senato, dove si riprenderà l'esame degli emendamenti alle 9.30 del mattino. La commissione chiederà anche lo slittamento di qualche giorno dell'Aula, attualmente convocata alle 17 di domani. L'Aula potrebbe quindi riunirsi giovedì o venerdì.

"Siamo ottimisti", commenta il sottosegretario leghista all'economia Massimo Garavaglia, in un'intervista al Gr1 Rai, rispondendo alla domanda sulla possibilità che la controproposta italiana sulla manovra, inviata a Bruxelles, eviti al Paese la procedura d'infrazione. Dopo il vertice di ieri tra il premier Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, lo spread tra Btp e Bund apre in lieve calo, a 267 punti (contro i 268 della chiusura di venerdì sera). Il presidente del Consiglio è riuscito a mediare tra i vicepremier, raggiungendo un pieno accordo sui numeri e i contenuti della proposta da mandare a Bruxelles.Poi c'è stato un secondo vertice esteso al ministro dell'Economia Giovanni Tria, al ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, e ai viceministri al Mef Laura Castelli e Massimo Garavaglia. "Abbiamo trovato l'accordo su tutto, uno si diverte un mondo a leggere i giornali…", commenta Matteo Salvini al termine del vertice di Palazzo Chigi. E a chi gli chiede se siano stati trovati i 3 miliardi per le coperture, che servono per andare incontro alle richieste dell'Ue risponde così: "3 miliardi sono numeri che risultano a voi, noi abbiamo trovato l'accordo su ulteriori riduzioni fiscali restando nei limiti probabilmente graditi all'Ue".

"Non posso che dire che il clima è stato disteso, perché è la verità: abbiamo affrontato temi politici e li abbiamo risolti", dice Garavaglia nel suo intervento in radio. Per reddito di cittadinanza e quota 100, ridotti di due miliardi ciascuno rispetto agli stanziamenti iniziali, Garavaglia spiega: "Questo sul 2019 non comporta problemi, ciò che è importante è che le misure si tengono nel triennio". Il sottosegretario Garavaglia non nega le distanze tra Lega e Cinquestelle sulla politica economica, per esempio sull'ecotassa, ma ribadisce: "come vedete alla fine si trova sempre un accordo, e questo è positivo". E per quanto riguarda il voto di fiducia Garavaglia afferma: "Ci vediamo stamane con i capigruppo perché in realtà nonostante i tempi stretti stiamo anche prendendo carico di tante istanze delle opposizioni, che più che delle opposizioni sono del Paese: penso agli investimenti per gli enti territoriali e alle misure per il dissesto idrogeologico".

Nel testo finale ci sarebbe un ecobonus fino a seimila euro per le auto non inquinanti, ibride ed elettriche. L'ecotassa solo per le auto extralusso resta ed è esclusa per quelle di piccola cilindrata, questo il compromesso raggiunto tra M5S e Lega sul nodo dell'ecotassa per le auto inquinanti. L'imposta verrà applicata sulle auto con emissioni di almeno 20 punti in più rispetto alla norma originaria. Saranno poi aumentate le colonnine per la ricarica elettrica.

Un altro punto dell'accordo è il taglio fino al 40% delle pensioni d'oro. Mentre le risorse che verrano dai tagli alle pensioni d'oro serviranno per finanziare la misura pensionistica "opzione donna". Passa anche la norma "end of waste", sul processo di riciclo dei rifiuti, e il bonus cultura per i concerti e i cinema. Il bonus, secondo quanto hanno riferito fonti di governo all'Ansa, a contributo invariato sarà finanziato solo per l'acquisto di ebook e libri. Ci sarebbe l'ok del governo anche sul taglio dei premi Inail (per un totale da 600 milioni) e sull'innalzamento per i sindaci della soglia degli appalti diretti da 40mila a 600 milioni di euro, norma voluta dalla Lega.

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