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Maggioranza si spacca alla Camera sulla Giustizia: Italia viva vota con Fratelli d’Italia, Lega e FI

Maggioranza spaccata in Aula alla Camera: è il risultato del voto su due odg in materia di giustizia, presentati da Fratelli d’Italia al dl Proroghe. Centrodestra e Iv si sono espressi a favore, mentre M5s, Pd e Leu contro. Gli ordini del giorno sono passati, tra gli applausi del centrodestra.
A cura di Annalisa Cangemi
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Prove generali per l'elezione del Presidente della Repubblica. La maggioranza si spacca alla Camera sulla giustizia e in particolare sulle intercettazioni. Il partito di Matteo Renzi ha votato insieme al centrodestra su due ordini del giorno di Fdi al decreto Proroghe. L'intero centrodestra e Italia Viva hanno votato a favore, mentre M5s, Pd e Leu hanno votato contro, risultando in minoranza. L'esito di entrambe le votazioni è stato positivo per il centrodestra, che ha festeggiato con un applauso.

I due ordini del giorno che hanno ricevuto il disco verde, a prima firma di Carolina Varchi e Ciro Maschio, prendevano avvio da una relazione del Copasir in base alla quale molti Tribunali non hanno inviato alla Corte dei conti la documentazione necessaria per giustificare le spese per il noleggio di apparecchiature per le intercettazioni. I due documenti di indirizzo impegnano il governo a intervenire per evitare il ripetersi di questa situazione, impegnando l'esecutivo a "garantire un potenziamento dell'apparato sanzionatorio della Sezione centrale della Corte dei conti, con particolare riferimento ai contratti di noleggio dei sistemi di intercettazione". Il centrodestra si è compattato sul testo di Fdi, e ai loro voti favorevoli si sono aggiunti quelli di Italia viva, risultando quindi in entrambi i casi in numero maggiore rispetto ai voti contrari di M5s, Pd e Leu.

"Esprimo soddisfazione per l'approvazione dell'ordine del giorno, a mia prima firma, che impegna il governo a garantire un potenziamento dell'apparato sanzionatorio della Sezione centrale della Corte dei conti, con particolare riferimento ai contratti di noleggio dei sistemi di intercettazione. È di pochi giorni fa una relazione del Copasir che segnalava al Parlamento l'incompletezza delle informazioni rese da talune Amministrazioni ed Enti che denotano un quadro contrassegnato da lacune e carenze. E questo mio ordine del giorno voleva recepire proprio queste carenze. Ci auguriamo che ora il governo ora passi dalle parole ai fatti", ha commentato Ciro Maschio, deputato di Fratelli d'Italia.

Governo rischiava di andare sotto sui trojan

È stato invece respinto l'ordine del giorno presentato al decreto omnibus (giustizia, proroghe e difesa) dal deputato di Fdi Riccardo Zucconi che impegnava il governo "ad adottare le opportune iniziative di carattere normativo volte a implementare e rafforzare il controllo giurisdizionale e le necessarie verifiche sull'impiego dei trojan, anche prevedendo che l'autorizzazione a disporre l'intercettazione mediante inserimento di tale captatore informatico sia disposta dal tribunale in composizione collegiale" anziché da un unico giudice come avviene oggi. In questo caso i sì sono stati 55 (Fdi e Iv), i no 186, 157 gli astenuti (Lega e Fi, il centrodestra di governo).

Il governo, che aveva espresso parere contrario sull'odg, si è salvato dunque grazie all'astensione di una parte della maggioranza, che sulla materia si è nuovamente divisa come era già avvenuto in commissione. Una divisione che ha costretto il governo a porre la questione di fiducia sull'intero provvedimento nonostante il numero limitato di emendamenti presentati. Sull'ordine del giorno il governo ha rischiato di andare sotto, poi dopo una pausa di mezz'ora dell'aula il pericolo è stato scongiurato grazie all'astensione di Fi e Lega.

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