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Le scuole non riapriranno prima di Natale, sottosegretaria Zampa: “Creano vampate di contagi”

Secondo Sandra Zampa le scuole non riapriranno prima di gennaio, e bisogna stare attenti, perché “riaprirle a spot serve solo a fare arrivare delle vampate di ripresa dei contagi”. La sottosegretaria del Partito Democratico ha criticato duramente le code per lo shopping che si sono verificate in questi giorni e ha annunciato di non sapere nulla sul nuovo Dpcm, tranne che “si sta lavorando a ipotesi restrittive severe”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Niente scuola prima di gennaio per i ragazzi delle scuole superiori. Nonostante il tentativo del Governo e della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, le scuole sembrano destinate a restare chiuse fino alle vacanze natalizie. A confermarlo è anche la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che a Radio24 ha confermato: "Io non credo che alla fine ci saranno delle riaperture prima di Natale, ma questo non è un elemento positivo, è negativo, nel senso che il Paese non è in grado di reggere". La sottosegretaria dem ha le idee chiare: "Penso che la scuola aperta a spot non serva a nessuno, serve solo a fare arrivare delle vampate di ripresa dei contagi" da Covid-19. Invece, "la scuola va aperta, messa in sicurezza" e poi "lasciata aperta", va trattata con attenzione prioritaria, "è la prima delle cose di un Paese da mettere in sicurezza, insieme alla sanità". Il tema della didattica a distanza è molto discusso in questi mesi, Zampa invita a "studiare un piano", perché "chi fa una buona Dad non ha perso il proprio tempo, ma certamente non è equiparabile al tempo in presenza".

Il 29 novembre hanno riaperto i negozi nelle Regioni passate dalla zona rossa a quella arancione. Sono state segnalate code per lo shopping in alcune città, un comportamento duramente criticato da più parti. "È sconcertante che le persone stentino a comprendere la gravità della situazione e che molto dipenda dai nostri comportamenti che devono essere virtuosi", ha commentato Zampa. "Capisco che devi fare compere – ha proseguito – ma se vedi che la situazione è così, forse cambi giorno o zona, forse torni a casa". Secondo la sottosegretaria "questo non è un buon segnale, non conforta".

Sul prossimo Dpcm, quello che deciderà le misure restrittive che caratterizzeranno il prossimo Natale, la sottosegretaria ha detto di non sapere nulla di particolare, ma solo "che si sta lavorando a ipotesi restrittive severe". Per ora "il Dpcm non c'è, ci sono delle ipotesi", ma "tutte le ipotesi che escono sui giornali creano un'ansia impressionante e preferisco non contribuire anche io con ipotesi non ancora confermate". La linea però è chiara: "Si cercherà di fare in modo che le persone comprendano che bisogna spostarsi il meno possibile – ha spiegato Zampa – il piano sarà presentato e illustrato dal ministro giovedì", il 3 dicembre. La rapidità d'azione è fondamentale secondo la sottosegretaria: "Se alla severità aggiungiamo il ritardo, poi questo dà argomento alle persone di essere arrabbiate e questo è da evitare".

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