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La petizione contro la riapertura delle scuole: “In emergenza vanno messe da parte le ideologie”

È il sindacato Unsic ad aver lanciato una petizione online che chiede di proseguire con la didattica a distanza anche dopo il 7 gennaio: “”Non è nostra intenzione entrare nella sterile contrapposizione tra Dad e scuola in presenza. Riteniamo unicamente che in una situazione di reale emergenza, con centinaia di morti ogni giorno, sia preferibile con pragmatismo mettere da parte ogni motivazione ideologica: è da incoscienti sostenerle rispetto alla possibilità di salvare anche una sola vita umana”.
A cura di Annalisa Girardi
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Manca poco più di una settimana al 7 gennaio, giorno in cui gli studenti delle scuole superiori potranno rientrare nelle classi. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti firmato l'ordinanza con cui si afferma che potranno tornare tra i banchi il 50% dei ragazzi e ragazze. Una percentuale diminuita, rispetto al 75% inizialmente previsto, a causa dell'ancora elevato numero di contagi da coronavirus. In realtà, c'è chi chiede che nemmeno il 50% degli studenti torni in aula e di proseguire con la didattica a distanza anche oltre il 7 gennaio.

È ad esempio il sindacato Unsic ad aver lanciato una petizione sulla scuola per proseguire con le lezioni online anche dopo le vacanze natalizie per scongiurare una terza ondata ora che la curva dei contagi appare stabile e sotto controllo. "Non è nostra intenzione entrare nella sterile contrapposizione tra Dad e scuola in presenza. Riteniamo unicamente che in una situazione di reale emergenza, con centinaia di morti ogni giorno, sia preferibile con pragmatismo mettere da parte ogni motivazione ideologica e utilizzare le nuove tecnologie finché vaccini e cure con gli anticorpi monoclonali, previsti a marzo, non cambino gli scenari", spiegano dall’Ufficio comunicazione dell’Unsic in una nota.

La petizione pubblicata su Change.org ha già raccolto quasi 12 mila firme. "Oggi, purtroppo, con la drammatica pandemia ancora in corso, è necessario qualche sacrificio per preservare la vita a migliaia di persone. Ogni giustificazione ideologica o i tentativi di chiamare fuori la scuola – e ciò che vi ruota attorno – dalla diffusione dei contagi per tenere aperti gli istituti superiori in presenza (gli unici in cui i ragazzi possono gestirsi autonomamente a casa) sono argomentazioni che non reggono ed è da incoscienti sostenerle rispetto alla possibilità di salvare anche una sola esistenza umana", affermano ancora da Unsic.

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