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Verona, sindaco Sboarina invoca daspo urbano per Di Maio: “Non venga al Vinitaly”. Poi ci ripensa

Il sindaco di Verona Sboarina invita Di Maio a non presentarsi al Vinitaly: “Se per il vicepresidente del Consiglio Di Maio Verona è una città di sfigati e fanatici solo perché ha ospitato il Congresso della famiglia, allora lo invito a non venire in città per il Vinitaly”. Poi ci ripensa: “Invito tutti, nessuno escluso”.
A cura di Stefano Rizzuti
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AGGIORNAMENTO. "Invito tutti, ma proprio tutti al Vinitaly. Nessuno escluso". Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, nella conferenza stampa di presentazione di Vinitaly and the city, il fuori salone della rassegna internazionale enologica, fa marcia indietro. Pur senza citare direttamente il vicepremier Di Maio, nell'invito rivolto "a tutti" il sindaco ci ripensa sul "Daspo urbano".

Gli strascichi del Congresso mondiale delle famiglie di Verona si sono fatti sentire anche oggi: prosegue lo scontro sul tema tra il Movimento 5 Stelle e alcuni esponenti del centrodestra. Di Maio ha parlato di “fanatici” e “sfigati” in riferimento ai partecipanti al Congresso che si è svolto nel weekend nella città veneta. Sboarina ha invitato quindi Di Maio a non andare in città per il Vinitaly: “Se per il vicepresidente del Consiglio Di Maio Verona è una città di sfigati e fanatici solo perché ha ospitato il Congresso della famiglia, allora lo invito a non venire in città nemmeno fra pochi giorni quando ha in programma la sua visita al Vinitaly. Può andare da un’altra parte a fare la sua passerella elettorale, visto che la città è la stessa che lui ha insultato”.

Il sindaco di Verona ha ricordato che la sua città ha “co-organizzato il Congresso” ed è la stessa che “è socio di maggioranza in fiera: se esistesse il Daspo urbano per le offese arrecate, a Verona Di Maio lo rischierebbe”. Sboarina ha commentato ancora: “Finora non ho detto nulla perché, da sindaco, avevo questioni più importanti, come la sicurezza e vivibilità della città. La macchina imponente che è stata messa in campo, e di cui ringrazio Prefetto e Forze dell’Ordine, ha dato prova di grande efficienza, esempio su tutti l’episodio che ha visto coinvolta la dirigente Digos, Tea Mercoli”. “Purtroppo – ha continuato – nelle settimane scorse la macchina del fango ha avuto il sopravvento, con le fake news nei confronti del congresso, dei suoi partecipanti e di una città intera.  Verona è una città accogliente ma nessuno deve arrogarsi il diritto di intimorire, intimidire o attaccare chi la pensa in modo diverso”.

La replica M5s: ‘Sindaco si scusi’

A rispondere a Sboarina ci pensa la deputata M5s Francesca Businarolo, presidente della commissione Giustizia della Camera: “Il sindaco non vuole Di Maio nella nostra città, si scusi”. Interviene anche il sottosegretario alla Pa, Mattia Fantinati: “Purtroppo le dichiarazioni del sindaco di Verona Federico Sboarina mostrano quanto l'uomo sia totalmente scollegato dalla realtà. Dopo la tre giorni di Congresso delle Famiglie, evento dai contenuti decisamente opinabili costato ai cittadini veronesi la bellezza di 150 mila euro, si permette di diffidare un ministro del Governo italiano dal partecipare a una manifestazione pubblica di rilevanza internazionale di cui non è proprietario né il Comune di Verona né il sindaco”.

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