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Il caso della senatrice Granato, sospesa per aver rifiutato di esibire il Green Pass in Parlamento

“Io il Green Pass ce l’ho, ma non l’ho voluto mostrare proprio perché è assurdo che io faccia un atto di obbedienza per entrare in Senato rispetto ad un decreto che io vado lì proprio per contestare. È veramente ridicolo”: lo ha detto ai giornalisti la senatrice Laura Granto, sospesa per 10 giorni per essersi rifiutata di esibire il Green Pass entrando a Palazzo Madama.
A cura di Annalisa Girardi
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La senatrice Laura Granato, passata a l'Alternativa C'è dopo essere stata espulsa dal Movimento Cinque Stelle, è finita oggi al centro delle cronache politiche dopo essersi rifiutata di mostrare il Green Pass entrando a Palazzo Madama. Fatto per cui è stata emessa nei suoi confronti una sanzione di 10 giorni di sospensione: non solo l'Aula del Senato è infatti da considerarsi luogo di lavoro, ma tutto l'edificio e i palazzi adiacenti. "Io il Green Pass ce l'ho, ma non l'ho voluto mostrare proprio perché è assurdo che io faccia un atto di obbedienza per entrare in Senato rispetto ad un decreto che io vado lì proprio per contestare. È veramente ridicolo", ha detto intercettata dai giornalisti fuori da Palazzo Madama. "Sono stata fatta entrare, ma sono stata segnalata al collegio dei senatori questori. La situazione è questa, semplicemente per aver tutelato un diritto costituzionale, che è ovviamente quello ad accedere ai luoghi di lavoro senza dover esibire una tessera".

Il Consiglio di presidenza del Senato si è espresso sul caso della senatrice Granato dopo che questa, senza aver esibito la Certificazione Covid, si è recata presso la commissione Affari Costituzionali, dove si stava esaminando proprio il decreto che estende l'obbligo di Green Pass sul luogo di lavoro. Una volta appreso il rifiuto della senatrice di mostrare il Green Pass all'ingresso, il presidente della Commissione, il dem Dario Parrini, aveva subito sospeso i lavori.

"È arrivata una comunicazione al presidente della commissione che ha bloccato i lavori per circa un'ora, finché poi non si è riunito l'ufficio di presidenza che ha deliberato la mia sospensione per 10 giorni. Mi è stato interdetto l'accesso a tutti i palazzi del Senato, quindi non posso andare neanche in ufficio. Dovrò farmi portare il computer dal mio collaboratore", ha raccontato ancora Granato.

"Non esibirò il Green Pass per entrare in Senato, quello che sta succedendo in Italia è gravissimo. Siamo cittadini e non sudditi. Rivendichiamo il diritto alla tutela della salute del cittadino secondo quelle che sono le proprie convinzioni: anche per questo non entrerò con il Green Pass in Senato, non ho intenzione di esibire la tessera dell’obbedienza", aveva già annunciato Granato sui social. E ancora: "Quando sono fuori dal contesto parlamentare, per non pormi al di sopra delle regole che subiscono tutti gli altri cittadini , devo esibire il Green Pass e lo faccio ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento del Senato derivante da un decreto legge che è un atto unilaterale del Governo: ancora non è stato convertito in legge, il Parlamento lo sta discutendo in questo momento".

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