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Elezioni regionali Sardegna 2019

Elezioni regionali Sardegna, Salvini rompe di nuovo il silenzio elettorale. Letta: “Indegno”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rompe di nuovo il silenzio elettorale: dopo le regionali in Abruzzo, il leader della Lega invita a votare il suo partito anche in occasione delle regionali in Sardegna, con post sui social network e dichiarazioni durante un appuntamento elettorale. Protesta l’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta: “Sono l’unico a trovare indegno tutto ciò?”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Era già successo in occasione delle elezioni regionali in Abruzzo. Ora, di nuovo, anche per le elezioni regionali in Sardegna. Il silenzio elettorale sembra non piacere al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E così, ancora una volta, invita a esprimere la preferenza per la Lega mentre il voto nell’isola è in corso, nonostante il divieto previsto in occasione di appuntamenti elettorali. Salvini viola il silenzio elettorale attraverso un post su Facebook e Twitter: “Se pensate anche voi che sia una buona idea ripopolare la Sardegna con gli immigrati (!), come vorrebbe un assessore del Pd, oggi votate loro. Per tutti gli altri (urne aperte oggi fino alle 22) c'è solo il voto alla LEGA!”, scrive sui suoi canali social. Mentre su Facebook scrive ancora: “Il treno passa oggi e poi se ne va. In Sardegna oggi voto Lega”, scrive con tanto di foto allegata.

Ma Salvini parla di elezioni in Sardegna anche durante un’iniziativa elettorale a Recco, e non solo sui social: “Abbiamo vinto in Abruzzo, in Molise, a Trento, a Bolzano. Oggi vinciamo in Sardegna e sarà una giornata storica per i sardi, ma per il governo non cambia niente. Si va avanti per cinque anni. Oggi vinciamo in Sardegna, ne sono strasicuro”. Poi parla anche di Pd: “Mi dicono che c’è un gazebo del Pd qua vicino. E gli organizzatori sono soli. Andate a portare loro un po' di conforto, una carezza”.

Protesta l’opposizione, così come l’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, che su Twitter scrive: “C’è la regole del silenzio elettorale. C’è la regola che stia al ministro dell’Interno farla rispettare essendo responsabile, nel nome di tutti, della regolarità del voto. Poi c’è la realtà di un ministro che rompe lui stesso, anche oggi, la regola. Sono l’unico a trovare indegno tutto ciò?”. Critico anche Federico Fornero, capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera: “Il ministro dell'Interno è il garante delle leggi che regolano il corretto svolgimento delle competizioni elettorali. Tra di esse vi è lo stop alla campagna elettorale alle ore 24 del venerdì precedente l'apertura dei seggi. Sulla pagina Facebook del ministro anche oggi sono stati pubblicati appelli al voto alla Lega per le elezioni in Sardegna. E quando si è il ministro dell'Interno non ci si può certo nascondere dietro all'assenza di regolamentazione sull'uso dei social media nella legislazione elettorale: il significato del silenzio della propaganda nelle ultime ore dal voto è chiaro ed inequivocabile. Se vuole, Salvini faccia approvare una legge che abroghi il cosiddetto silenzio elettorale, ma fino ad allora lo rispetti come tutti gli altri perché non solo il ministro dell'Interno non è al di sopra delle leggi, ma con il suo comportamento trasmette anche un messaggio altamente diseducativo”.

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