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Droga, il piano di Lamorgese: carcere anche per chi spaccia in quantità modica

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sta mettendo a punto una norma per punire con l’arresto anche chi spaccia lievi quantità di sostanze stupefacenti. L’obiettivo del Viminale è quello di punire, con l’arresto immediato con la custodia cautelare, chi spaccia anche una quantità modica di droga.
A cura di Stefano Rizzuti
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Arresto anche per chi spaccia lievi quantità di droga. È allo studio una norma che avrebbe l’obiettivo di colpire in maniera più netta gli spacciatori che risultano essere recidivi e che, dopo essere stati scoperti, possono tornare all’attività di spaccio. A farlo trapelare è il Viminale dopo le parole del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che questo provvedimento sta provando a metterlo a punto con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. L’obiettivo di Lamorgese è quello di punire con il carcere chi spaccia abitualmente, anche se in quantità modica.

Lamorgese e il piano per arrestare gli spacciatori

L’obiettivo della norma è quello di superare la disposizione dell’articolo 73, comma 5, dedicato allo spaccio di lievi quantità di stupefacenti, rendendo possibile l’arresto immediato, con la custodia cautelare, per “coloro che si macchiano di questo reato”. Lamorgese parla di questo tema da Ancona, dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza della provincia. La soluzione finora trovata “convince” entrambi i ministeri, per Lamorgese, e avrà l’obiettivo di rispondere ad alcune segnalazioni: “L’aumento dello spaccio e, soprattutto, il fatto che la droga venga utilizzata da giovani sempre più giovani”. Inoltre, secondo il ministro dell’Interno, “arrestare senza la custodia cautelare in carcere e il giorno dopo vedere, sullo stesso angolo di strada, lo spacciatore preso il giorno prima, incide sulla motivazione del personale di polizia che tanto si impegna su questo versante e vede propria attività finire nel nulla”.

Le proteste di +Europa: peggio di Salvini

Dopo le parole di Lamorgese interviene sul caso Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, con un post su Facebook: “Aspettiamo di leggere il testo che i ministri Lamorgese e Bonafede confezioneranno, ma dalle anticipazioni di stampa sembra che la grande idea dell'esecutivo rischierà di mandare in galera decine di migliaia di giovani e meno giovani anche solo per qualche canna in tasca. Manco Salvini e il governo Conte uno erano arrivati a proporre una cosa così. Quanto invece alla necessità di aggravare le pene contro il ‘micro-spaccio', che sembra essere la giustificazione di questa operazione politico-pubblicitaria, decenni di applicazione di una legge sulla droga iper-proibizionista dimostrano che la possibilità di fronteggiare la diffusione delle droghe, mandando in galera migliaia di persone in più, rende più insicure le carceri, ma non rende più sicure le strade e non toglie un solo grammo di droga dal mercato”.

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