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Conte chiede a Draghi di riattivare subito il cashback

Il leader del Movimento 5 Stelle manda un messaggio chiaro al presidente Draghi: “È il tempo di riattivare il cashback, una misura che può essere rivista ma è essenziale per contrastare l’evasione e incrementare i pagamenti digitali e quindi i consumi a beneficio dei negozi delle nostre città – ha scritto Conte su Facebook – il Politecnico di Milano nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un più 41% di pagamenti digitali”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Giuseppe Conte chiede di riattivare il cashback. E lo chiede, più o meno direttamente, a Mario Draghi, che non è mai sembrato entusiasta della misura varata dal secondo governo Conte, poco prima della crisi di governo innescata da Matteo Renzi. Il leader del Movimento 5 Stelle oggi prima ha rilasciato una lunga intervista al Corriere, in cui ha trattato vari temi, poi ha scritto un post su Facebook per rispondere al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha accusato i partiti di pensare solo a piantare le bandierine sulle misure senza pensare alla crescita del Paese. "Non è il tempo delle bandierine, sono d’accordo con lui – ha scritto Conte – Il Movimento 5 Stelle è già da tempo concentrato su strumenti che consentano al Paese di ripartire".

Poi il leader pentastellato ha elencato una lista di misure su cui punta il suo partito. Una su tutte: "È il tempo di riattivare il cashback, una misura che può essere rivista ma è essenziale per contrastare l’evasione e incrementare i pagamenti digitali e quindi i consumi a beneficio dei negozi delle nostre città – ha scritto Conte – il Politecnico di Milano nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un più 41% di pagamenti digitali". Un messaggio chiaro diretto a Mario Draghi. Il cashback è stato sospeso per il secondo semestre di quest'anno, ma ancora non si sa nulla su cosa succederà l'anno prossimo, quando tecnicamente dovrebbe ripartire nei primi sei mesi del 2022. Dal governo arrivano voci contrastanti: si parla quantomeno di una revisione della misura – a cui ha aperto anche lo stesso Conte – magari per dedicarla a chi ha un reddito medio basso, riducendo la percentuale del cashback dal 10% al 2 o 3% ed eliminando il superbonus che ha creato tante discussioni.

Conte ha continuato ad elencare altre misure fondamentali: "È il momento del Superbonus, ideato dal Movimento 5 Stelle, che contribuisce per 12 miliardi l'anno al Pil e per oltre 150mila unità all'incremento dell'occupazione". E ancora: "È il tempo dei miglioramenti che abbiamo proposto sul lato delle politiche attive del Reddito di cittadinanza, che resta un sostegno irrinunciabile per cittadini che vogliono formarsi e tornare sul mercato del lavoro, famiglie in difficoltà, lavoratori sottopagati, soggetti fragili". E poi "È il tempo di tagliare le tasse e continuare ad aumentare gli stipendi, con salario minimo e interventi sul cuneo fiscale. Il momento di graduare i prepensionamenti in base alla gravosità dei lavori evitando un ritorno alla Legge Fornero, che tante difficoltà di natura economica e sociale ha fatto registrare nel nostro Paese. La fase giusta per pensare a che sistema dare nel prossimo futuro ai tanti giovani precari per cui la pensione sembra sempre più un miraggio".

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