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“Consiglio Ue rompa i monopoli delle farmaceutiche sui vaccini: salute dei cittadini deve prevalere”

“Chiediamo ai leader europei di agire immediatamente per sospendere i monopoli farmaceutici, che limitano artificialmente la disponibilità di dosi di vaccini anti-Covid, mettendo così in pericolo innumerevoli vite e lasciando alle varianti del virus il tempo di moltiplicarsi, con il rischio di vanificare l’efficacia degli attuali vaccini”: questo l’appello lanciato da Oxfam ed Emergency ai capi di Stato e di governo dell’Ue, riuniti oggi al Consiglio europeo.
A cura di Annalisa Girardi
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È iniziato oggi il Consiglio europeo che vede al centro delle discussioni tra leader Ue la questione dei vaccini contro il coronavirus e delle campagne di immunizzazione dei vari Stati membri, su cui continuano a pesare numerosi ritardi e tagli alle forniture ad opera delle case farmaceutiche. Riuniti in videoconferenza, i capi di Stato e di governo valutano se bloccare l'export dei farmaci al di fuori dall'Unione europea e discutono con il Regno Unito sulla distribuzione delle dosi. Di fatto però si parla ancora poco del vero problema alla radice di tutti gli intoppi delle campagne vaccinali, il fatto che l'insufficienza di dosi sia la diretta conseguenza dei monopoli delle aziende farmaceutiche e della mancata condivisione della tecnologia dietro ai vaccini. Per questo Oxfam ed Emergency hanno lanciato un appello all'Italia e a tutti i Paesi dell'Ue, affinché impongano alle Big Pharma di mettere a disposizione dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità, i piani di sviluppo vaccinale.

Se oggi procediamo a rilento nella campagna di immunizzazione al Covid-19, specialmente nei Paesi a basso dove si calcola che entro la metà dell'anno solamente il 3% della popolazione sarà vaccinato, è perché i monopoli delle farmaceutiche, controllati attraverso i brevetti, limitano la quantità di dosi disponibili a quelle prodotte esclusivamente da specifiche aziende. Questi meccanismi, sottolineano Sara Albiani (responsabile salute globale di Oxfam Italia) e Rossella Miccio (presidente di Emergency), "impediscono ad altre aziende in tutto il mondo di unirsi allo sforzo produttivo, mettendo così in pericolo innumerevoli vite e lasciando alle varianti del virus il tempo di moltiplicarsi, con il rischio di vanificare l’efficacia degli attuali vaccini".

E per questo, proseguono le due Ong, l'Italia deve "giocare un ruolo determinante nell’individuare strade politiche coraggiose per uscire dalla situazione attuale di scarsità e accesso ineguale ai vaccini e far finalmente prevalere i bisogni di salute delle persone sugli interessi delle aziende farmaceutiche".

Il Consiglio europeo in videoconferenza di oggi, 25 marzo.
Il Consiglio europeo in videoconferenza di oggi, 25 marzo.

Nelle ultime settimane abbiamo visto crescere la competizione tra i diversi Paesi nella corsa ai vaccini, nel tentativo di assicurarsi quante più dosi possibili. Ma secondo Oxfam ed Emergency non ci sarà nessun vincitore "a meno che non si agisca sulle aziende farmaceutiche, affinché rinuncino ai diritti di proprietà intellettuale dei brevetti, anche in virtù degli oltre 100 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici ricevuti a livello globale".

E concludendo ribadiscono: "Per questo è assolutamente prioritario sostenere il trasferimento di know-how attraverso il Covid Technology Access Pool (CTAP) dell'OMS. Sempre più produttori si stanno facendo avanti da Pakistan, Bangladesh, Senegal, Danimarca e Canada per produrre i vaccini, ma al momento sono bloccati perché i brevetti e la tecnologia rimangono esclusivi e non sono condivisi".

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