1.074 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cosa fare in caso di contatto stretto con positivo al Covid: dopo quanto fare il tampone

Cosa fare in caso di contatto con positivo al Covid? La variante Omicron 5 sta contribuendo a una rapida risalita dei contagi: ecco le nuove regole sull’autosorvegianza, che sostituisce la quarantena, e quando è necessario effettuare il tampone.
A cura di Annalisa Girardi
1.074 CONDIVISIONI
Immagine

La curva dei contagi in Italia è tornata di nuovo a correre. Complice anche la variante Omicron 5, che gli esperti descrivono come più contagiosa, insieme chiaramente alla fine di praticamente tutte le restrizioni che limitavano la diffusione del virus. Il professor Fabrizio Pregliasco ci ha spiegato come i nuovi casi siano in risalita anche a causa della capacità di Omicron 5 di eludere la protezione dei vaccini o di precedenti infezioni. Fortunatamente questa variante parrebbe provocare sintomi più lievi, come un po' di tosse o un leggero mal di gola, ma proprio per questa ragione tanti positivi non si sottoporrebbero a test, continuando ad avere contatti con le altre persone e quindi favorendo il contagio. Cosa fare quindi nel caso di contatto con una persona risultata poi positiva?

Autosorveglianza in caso di contatto con positivo a variante Omicron del Covid

La regola, qualsiasi sia la variante, è sempre la stessa. Dallo scorso aprile il governo ha abolito la quarantena dopo un contatto stretto con una persona affetta da Covid-19. È invece prevista l'autosorveglianza. Come si legge infatti sul sito del ministero della Salute, "a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto".

Quanto dura l'autosorveglianza Covid con la mascherina Ffp2

Il regime di autosorveglianza che scatta dopo un contatto stretto con un positivo dura quindi dieci giorni. In questo periodo bisogna indossare la mascherina Ffp2 (oltre che nei luoghi dove è prevista per tutti dalla normativa, quindi mezzi di trasporto, ospedali e Rsa) in tutti i luoghi chiusi o comunque in situazioni di assembramento.

Quando fare il tampone dopo il contatto con positivo al Covid

Ma quando bisogna fare il tampone? Come si specifica sempre tra le Faq del ministero, "se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare". Nel caso in cui questo risultasse negativo, "va ripetuto se ancora sono presenti sintomi, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto". Per gli operatori sanitari le regole sono leggermente diverse: devono sottoporsi a tampone su base giornaliera fino al quinto giorno dall'ultimo contatto con il positivo.

Nessuna differenza tra vaccinati e non vaccinati

Le regole attuali non prevedono quindi alcuna distinzione tra vaccinati e non vaccinati in caso di contatto con un positivo al Covid. Inizialmente il governo aveva previsto lo stop alla quarantena (sostituita con l'autosorveglianza) solo per coloro che avevano completato il ciclo vaccinale. Poi però la misura è stata superata in toto e ora sia per vaccinati che non vaccinati scatta l'autosorveglianza di 10 giorni.

1.074 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views