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Calabria, Spirlì: “No al voto il 14 febbraio. Non manderemo cittadini alle urne con tanti contagi”

“Tutto è cambiato e non siamo così scriteriati da mandare i calabresi alle urne, alla luce di quello che sta accadendo nelle ultime giornate, cioè l’aumento dell’Rt da 0,64 a 1,9. Siamo quasi a 2, è un raddoppio dei contagi”: così il governatore facente funzioni della Calabria, Nino Spirlì, afferma che non ha intenzione di confermare il voto per le elezioni regionali il prossimo 14 febbraio.
A cura di Annalisa Girardi
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"Una cosa è certa, non voteremo il 14 febbraio": così il governatore facente funzioni delle Calabria, Nino Spirlì, sulle elezioni nella Regione. "Tutto è cambiato e non siamo così scriteriati da mandare i calabresi alle urne, alla luce di quello che sta accadendo nelle ultime giornate, cioè l'aumento dell'Rt da 0,64 a 1,9. Siamo quasi a 2, è un raddoppio dei contagi", ha aggiunto.

Proprio ieri il Comitato tecnico scientifico aveva raccomandato di rinviare le elezioni regionali in Calabria vista la situazione epidemiologica nel territorio. Sottolineando come una campagna elettorale nei prossimi mesi sarebbe semplicemente pericolosa. Una decisione che però non è piaciuta ai parlamentari di Forza Italia, che hanno affermato: "Le elezioni regionali in Calabria vanno celebrate il prima possibile. Il governatore facente funzioni Spirlì ha già individuato la data nel prossimo 14 febbraio, i tecnici del Comitato tecnico scientifico non seguano la logica dei Dpcm di Conte e non mettano in quarantena la democrazia".

Spirlì, tuttavia, dal canto suo annuncia di non voler andare al voto il prossimo 14 febbraio e punta il dito contro il governo: "Qualche buontempone, chiaramente legato alle frange polemiche dei partiti di governo, non ultimo un deputato dei 5 Stelle, continua a sottolineare che la data del 14 febbraio sia stata scelta all'epoca dalla maggioranza e dal presidente della Regione. Dimentica, il parlamentare, che – lo ripeterò fino alla nausea – la forbice temporale per la scelta della data l'ha dettata il governo Pd-Movimento 5 Stelle-Italia Viva e Leu, assumendosi la responsabilità di stabilire che quella forbice, dal 10 febbraio al 15 aprile, quando fu comunicata dava una solidità dal punto di vista della sicurezza sanitaria".

E ancora: "Quindi poche chiacchiere, nessuno si sente il Re Sole, ma nessuno, tanto meno il presidente facente funzioni della Regione consentirà al benché minimo stupidello di rigirare la frittata. Il governo ci ha detto che si poteva votare in quel lasso di tempo e noi abbiamo scelto la data più onesta, su indicazione di tutti i capigruppo presenti al consiglio. Ora siamo arrivati alla fine di dicembre e ci siamo accorti che qualcosa è cambiato: è raddoppiato il numero dei contagiati da due giorni a oggi. Mi sono premurato di chiedere al governo di confermarmi quella famosa forbice, ho scritto ai ministri Boccia, Lamorgese e Speranza e il governo si è premurato di rivolgersi al Comitato tecnico scientifico che ha risposato che non è auspicabile votare nella data indicata".

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