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Bonus estate per i lavoratori del turismo, approvato l’emendamento: cosa prevede e a chi spetta

Grazie a un emendamento appena approvato al decreto Lavoro, arriva un bonus estivo per i lavoratori del turismo: un trattamento integrativo da calcolare sulle ore di straordinario.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un nuovo bonus per i lavoratori del turismo. La novità arriva grazie a un emendamento al decreto Lavoro, appena approvato dalla commissione Affari sociali del Senato, dove il testo è in discussione in queste ore. Dopo le modifiche al nuovo reddito di cittadinanza e la decontribuzione per chi assume o stabilizza badanti, nel decreto approvato il primo maggio scorso arriva anche un sostegno per i lavoratori impiegati nel settore turistico. La modifica è già effettiva, ma i dettagli verranno resi noti nelle prossime ore, con la pubblicazione del decreto emendato. Sta di fatto che per il comparto arriva un bonus dedicato a chi fa straordinari e lavoro notturno.

Per il periodo che va dal primo giugno 2023 al 21 settembre 2023, ai lavoratori del comparto turistico, compreso chi è impiegato negli stabilimenti termali, viene riconosciuta "una somma a titolo di trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario".

Il bonus, quindi, non ha un importo fisso, ma varia a seconda delle ore lavorate di notte o fuori dal normale orario. Il calcolo, del 15%, viene effettuato su quello specifico monte ore. Non è ancora chiaro, però, quando verrà erogato il bonus e da chi verrà calcolato l'importo. L'intervento, inoltre, è destinato ai lavoratori dipendenti del settore privato che nel 2022 hanno avuto un reddito fino a 40mila euro. Chi sfora questa cifra non riceverà il bonus.

Nel testo dell'emendamento, viene specificato che la misura serve a "garantire la stabilità occupazionale e sopperire alla eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale". La spesa, secondo i calcoli di chi ha scritto l'emendamento, è valutata in 54,7 milioni per il 2023.

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