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Le società continuano ad applicare le bollette a 28 giorni: in arrivo nuove multe

Entro il 4 aprile le compagnie telefoniche devono adeguarsi alla legge e applicare la fatturazione su base mensile e non più a 28 giorni, ma nel frattempo mantengono le bollette a 28 giorni: “Abbiamo avviato nuovi procedimenti sanzionatori per le società” che non rispettano le indicazioni dell’Agcom dello scorso anno, assicura il presidente Cardani.
A cura di Stefano Rizzuti
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Entro aprile tutte le compagnie telefoniche devono adeguarsi a quanto previsto dalla legge e tornare alla fatturazione mensile, abbandonando quindi la pratica delle bollette a 28 giorni. Il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, intervistato dal Corriere della Sera, garantisce che sono in arrivo nuove sanzioni per le società che continuano a fatturare a 28 giorni, ignorando – inoltre – anche la delibera dell’Autorità del marzo 2017.

Le compagnie continuano ad applicare le offerte a 28 giorni invece che mensili e hanno annunciato un aumento delle tariffe dell’8,6% per recuperare i ricavi che perderebbero tornando alle bollette mensili. “Le società – spiega Cardani – si difendono dicendo che il termine indicato dalla legge per adeguarsi è il prossimo 4 aprile. In realtà, la legge ha esteso anche alla telefonia mobile e alla pay tv quello che nel marzo 2017 noi avevamo già previsto per la telefonia fissa, ovvero la cadenza mensile. Dunque, gli operatori continuano ad essere inadempienti rispetto alla nostra delibera, la cui validità è stata confermata dal Tar Lazio. Per questo abbiamo avviato nuovi procedimenti sanzionatori per le società”.

C’è poi il discorso degli aumenti che arriveranno da aprile, quando le compagnie dovranno adeguarsi alla fatturazione mensile. Nulla di illecito, come spiega il presidente dell’Agcom, ma “se tutti gli operatori contemporaneamente fissano lo stesso aumento viene compromessa la libertà dei consumatori, che se volessero recedere non saprebbero presso quale società andare per trovare prezzi migliori”. Per questo motivo Cardani fa sapere di aver scritto all’Antitrust che sta verificando se ci sia stata “un’intesa tra gli operatori, implicita o esplicita”.

Cardani spiega anche un altro punto, quello degli obblighi che le società devono rispettare in materia di recesso del contratto: “Se sono un utente cui vengono unilateralmente cambiate le condizioni contrattuali, ho il diritto di recedere dal contratto senza subire conseguenze negative, quindi senza pagare penali, né costi di disattivazione né eventuali ulteriori rate di attivazione o per l’uso del modem, perché questo non è il caso di un recesso anticipato. Inoltre, le modalità del recesso devono essere le stesse previste per la stipula. Quindi anche on line e non più, come una volta, solo per raccomandata”.

Infine c’è un ultimo argomento, quello dei rimborsi per chi ha pagato bollette su base diversa da quella mensile finora: “Stiamo valutando le modalità con cui venire incontro ai rilievi del giudice amministrativo in modo da salvaguardare anche gli interessi degli utenti”.

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