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Boccia attacca Salvini: “Parla di morti come di numeri, oggi è come se fossero caduti tre aerei”

L’ex ministro Boccia attacca duramente Matteo Salvini: “Se a Salvini non fosse ancora chiaro, oggi in Italia è come se fossero caduti tre aerei pieni di passeggeri”, ha detto riferendosi al bollettino quotidiano. Questa mattina il leader della Lega era tornato a parlare di chiusure ideologiche, chiedendo di riaprire le attività dove fosse possibile.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il botta e risposta sulle riaperture continua ad infiammare il dibattito politico. Matteo Salvini, anche oggi, ha ripetuto che bisogna permettere alle attività di aprire dove possibile. La polemica infiamma il governo Draghi, con una maggioranza decisamente eterogenea. Il deputato del Partito Democratico Francesco Boccia risponde ai continui attacchi lanciati dal leader della Lega: "Con un bollettino che conta in un giorno altre 627 vittime da Covid-19, un Paese con leader politici uniti e responsabili dovrebbe pensare solo a fare le vaccinazioni giorno e notte, garantendo ristori e sostegni immediati", commenta l'ex ministro per gli Affari Regionali uscendo da Montecitorio.

Boccia si scaglia direttamente contro il leader del Carroccio: "Invece ci ritroviamo con le solite dichiarazioni irresponsabili di chi parla di chiusure ideologiche, riaperture affrettate, incondizionate e senza che i dati scientifici ci dicano che il peggio è alle spalle". Ormai "parlare di morti per alcuni è come parlare di numeri – attacca l'ex ministro – ma invece sono vite spezzate e drammi di storie familiari". Poi si rivolge direttamente a lui, facendo riferimento al bollettino quotidiano: "Se a Salvini non fosse ancora chiaro, oggi in Italia è come se fossero caduti tre aerei pieni di passeggeri".

Dopo aver accusato chi decide le regole anticovid di vedere solo rosso per ideologia, riferendosi al ministro della Salute Roberto Speranza e alla zona con le misure più restrittive, oggi Salvini è tornato a parlare di riaperture dopo le proteste di questi giorni: "La Lega è dalla parte di chi protesta pacificamente e chiede di riaprire le proprie attività, a patto che i dati sanitari lo consentano", ha spiegato. Ma poi ha sottolineato, ancora una volta: "Abbiamo sempre detto che non sono tollerabili chiusure ideologiche che rischiano di rovinare milioni di famiglie e di attività".

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