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Bertolaso: per la procura di Perugia donne e soldi per gli appalti

L’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è indagato per corruzione. Secondo la Procura di Perugia in cambio degli appalti concessi ad Anemone avrebbe ricevuto soldi e donne.
A cura di Alfonso Biondi
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Guido Bertolaso indagato per corruzione

Mentre continua a impazzare il caso Ruby, oggi giungono notizie dall'inchiesta sui grandi eventi e sul G8 della Maddalena (poi spostato a L'Aquila). La Procura di Perugia ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a circa venti indagati, tra cui spicca anche il nome dell'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, in pensione dallo scorso novembre. Tra i reati contestati agli indagati: associazione a delinquere, corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio, favoreggiamento. L'ex capo della protezione civile è indagato per corruzione. Dalle indagini, coordinate dai sostituti procuratori Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, emerge che Bertolaso avrebbe ricevuto soldi e donne in cambio della concessione degli appalti del G8 a Anemone, costruttore romano anch'egli indagato.

Veniamo ai dettagli della vicenda. Capitolo soldi: Anemone avrebbe pagato l'appartamento di via Giulia a Roma da gennaio 2003 a aprile 2007, avrebbe poi consegnato a Bertolaso la somma di 50 mila euro in contanti il 23 settembre 2008. Capitolo donne: sempre Anemone avrebbe concesso all'ex capo della protezione civile un incontro al Salaria Sport Village a Roma con una donna di nome "Monica", che avrebbe dovuto fornire all'uomo prestazioni di tipo sessuale.  Oltre a Monica, pare che Bertolaso abbia fruito più volte anche dei massaggi di una certa "Francesca".

Nell'elenco degli indagati, oltre ai già citati Bertolaso e Anemone, si possono anche legge i nomi di Angelo Balducci, l'ex provveditore alle opere pubbliche; Fabio De Santis, successore dello stesso Balducci,  Achille Toro, procuratore aggiunto di Roma.

La ricostruzione dei pm denuncia un quadro inquietante: i funzionari pubblici, infatti, agivano nel completo interesse dei privati, tralasciando l'interesse pubblico. I pm parlano di uno "stabile sodalizio che consentiva una gestione pilotata e contraria alle esigenze di imparzialità e di efficienza della Pubblica Amministrazione delle aggiudicazioni e della attuazione degli appalti inerenti i Grandi eventi gestiti dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della presidenza del Consiglio"

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