152 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Azzolina contro le Regioni che hanno chiuso le scuole: “I dati dicono che sono luoghi sicuri”

“I problemi maggiori di dispersione scolastica si verificano in quei territori dove sulla base di decisioni politiche localistiche anche i più piccoli nell’ultimo periodo sono rimasti a casa. Io sono stata la prima a congratularmi con Draghi, sono molto felice per la scelta di porre un freno al protagonismo di alcune Regioni”: lo ha detto l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, parlando in Aula a favore della riapertura di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
A cura di Annalisa Girardi
152 CONDIVISIONI
Immagine

L'ex ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, è intervenuta alla Camera per parlare della chiusura delle scuole a causa dell'emergenza coronavirus e chiedere al governo di Mario Draghi di programmare la riapertura degli istituti scolastici in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Parlando della dispersione scolastica e delle conseguenze psicologiche sugli studenti delle lezioni online, Azzolina ha sottolineato: "I problemi maggiori di dispersione scolastica si verificano in quei territori dove sulla base di decisioni politiche localistiche anche i più piccoli nell'ultimo periodo sono rimasti a casa. Io sono stata la prima a congratularmi con Draghi, sono molto felice per la scelta di porre un freno al protagonismo di alcune Regioni".

Insomma, secondo l'ex ministra se le scuole sono state chiuse così a lungo, la colpa è dei presidenti delle Regioni e delle autorità locali che hanno deciso di ricorrere alla didattica a distanza per mesi, invece di lavorare alla riapertura in sicurezza. Azzolina ha rivendicato la scelta di chiudere tutte le scuole a marzo 2020, ma ha rimarcato che da settembre a febbraio per le elementari non ci sono mai state chiusure decretate dal governo centrale: "A marzo 2020 noi ci siamo trovati ad affrontare un'emergenza che nessuno avrebbe immaginato e sì, abbiamo chiuso le scuole, lo rivendico perché non potevamo fare altrimenti. Ma poi ci siamo messi a lavorare tantissimo per riaprire le scuole. E da settembre a febbraio il primo ciclo non ha mai chiuso, fatta eccezione per alcune scelte locali".

Quindi l'accusa diretta ai governatori e ai sindaci. Secondo Azzolina questi avrebbero bloccato la scuola in presenza in nome di una mera scelta politica, pur non avendo i dati che confermassero che le scuole fossero un luogo ad alto rischio contagio. "Se ci sono dei motivi epidemiologici è giusto chiudere le scuole, ci mancherebbe altro. Però questa deroga è stata già utilizzata dalla Puglia, dall'Umbria e da tanti sindaci campani. Io chiedo che questi governatori e sindaci ci dicano quali sono i dati epidemiologici che dimostrano il contagio nelle scuole, che dimostrano perché hanno chiuso. Sarebbe bello averli, ed è proprio su questi dati che vanno prese le decisioni, perché non si chiude senza dati", ha concluso.

152 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views