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730, scontrini per i farmaci e rette dell’asilo: ecco perché non serviranno più

La proposta di legge sulle semplificazioni fiscali che la prossima settimana approderà nell’Aula della Camera potrebbe introdurre una novità per i contribuenti: gli scontrini dei farmaci, così come le rette dell’asilo o le altre spese effettuate potrebbero non servire più se saranno già inseriti dal Fisco nel 730. Il contribuente, quindi, non dovrà più conservare gli scontrini e le altre ricevute.
A cura di Stefano Rizzuti
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La dichiarazione dei redditi potrebbe diventare presto più semplice. La proposta di legge sulle semplificazioni, infatti, potrebbe introdurre un’importante novità per i contribuenti: gli scontrini e tante altre ricevute che dimostrano alcune spese effettuate (per esempio gli acquisti in farmacia o la retta dell’asilo) non dovranno più essere necessariamente conservate. Almeno se la proposta di legge dovesse essere approvata. Ora il testo è in discussione in commissione Finanze alla Camera e la prossima settimana dovrebbe approdare in Aula. Il Sole 24 Ore riporta la notizia e spiega come funzionerà questo principio che il Parlamento potrebbe introdurre.

La novità riguarda eventuali controlli sulle dichiarazioni dei redditi da parte del Fisco. Che, in sostanza, non potrà più chiedere ai contribuenti dati che sono già in possesso dell’amministrazione finanziaria in quanto comunicati da altri soggetti come banche, assicurazioni, ma anche farmacie e strutture mediche. La richiesta, nel caso in cui passi questa proposta di legge, sarà possibile solamente per una verifica dei requisiti soggettivi che non emergono dall’anagrafe tributaria. Questo nuovo divieto per il Fisco viene rafforzato anche da un subemendamento proposto da Forza Italia e approvato in commissione: si stabilisce che le richieste per le cosiddette ‘pezze d’appoggio’ – per dimostrare detrazioni o deduzioni nel 730 e nelle dichiarazioni dei redditi – verranno considerati “inefficaci”.

Tradotto in soldoni, vuol dire che il contribuente potrà comunque avere le detrazioni anche se non avrà lo scontrino per i farmaci o la copia della retta pagata dell’asilo del figlio. E questi sono solo due degli esempi di dati che vengono già trasmessi all’anagrafe tributaria per la precompilata e con cui si accede a uno sconto fiscale. La proposta di legge ha quindi l’obiettivo di completare il principio dell’introduzione del 730 precompilato, facendo in modo che il Fisco non possa chiedere i dati inseriti nella dichiarazione al contribuente.

La dichiarazione precompilata

Dal 15 aprile l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione online i modelli 730 precompilati per i redditi del 2018. Sono previste varie detrazioni già attualmente in vigore, in attesa delle novità che potrebbe introdurre la proposta di legge sulle semplificazioni. Tra queste ci sono le detrazioni per gli interessi sui mutui, per le spese per lavori edilizi o di riqualificazione energetica, per i redditi comunicati dai sostituti d’imposta o ancora per le spese sanitarie. Ma ci sono anche delle novità di quest’anno, come quelle riguardanti le detrazioni per gli abbonamenti dei mezzi pubblici, così come gli sconti per i lavori di sistemazione del verde. Accettando la precompilata, inoltre, il contribuente evita ulteriori controlli. Altrimenti dovrà conservare tutta la documentazione – soprattutto quella riguardante le spese detraibili o deducibili – fino al 31 dicembre 2024.

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