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Pd, Maurizio Martina ufficializza la sua candidatura: “Dobbiamo inchinarci ai nostri iscritti”

Maurizio Martina ufficializza la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico, lanciata dal circolo di San Lorenzo, a Roma. “Partire da un circolo democratico vuol dire ringraziare i nostri militanti per l’impegno. Dobbiamo inchinarci alla passione dei nostri iscritti e dei nostri militanti”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Parte da San Lorenzo, dal circolo del Pd nello storico quartiere romano, il percorso di Maurizio Martina come candidato alla segreteria del partito. L’ex segretario, che ha retto il partito dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo e le dimissioni di Matteo Renzi, ha ufficializzato la sua candidatura durante una conferenza stampa: “Ci tenevo tantissimo a dare un segno di coerenza rispetto al lavoro che ho sempre fatto. Partire da un circolo democratico vuol dire ringraziare i nostri militanti per l'impegno”. Martina esprime un concetto con cui cerca di avvicinarsi al ‘popolo’ dem: “Dobbiamo inchinarci alla passione dei nostri iscritti e dei nostri militanti. Io sono nato politicamente in una sezione e rivendico con passione questa storia. Non c’è futuro per il Pd e la sinistra senza un ritorno a una partecipazione larga e senza un progetto che rianimi una idea di politica per tutti. Ringrazio chi in queste settimane con me ha riflettuto: ci candidiamo, al plurale. L'Io vi ha fatto male. Il Noi è il futuro”.

Martina dà un titolo alla sua proposta e alla sua candidatura: “Fianco a fianco”. Perché – sottolinea – “credo in una sinistra che si metta fianco a fianco alle persone che vuole rappresentare. Non avanti e non sopra con la spocchia di chi crede di avere tutte le risposte”. L’ex ministro dell’Agricoltura sostiene che compito del Pd sia quello di essere “custodi del valore dell'unità di fronte al mostro del nazional-populismo. Facciamo nostro il grido di Piazza del Popolo: unità. Io ci credo e porterò avanti il valore dell'unità del Pd”.

In merito al Congresso che si è appena aperto, secondo Martina l’obiettivo è pensare che sia “un mezzo, non un fine, per andare oltre gli staccati, le correnti, i capetti, i capibastone. Dobbiamo andare oltre un Congresso tattico per far avanzare un Congresso delle idee, libero, partecipato, dove ognuno mette quello che può. Un Congresso che eviti la trappola dei veti e contro veti, di prospettiva, di una bella battaglia delle idee. Un congresso che liberi le energie, che deve chiamare al centro giovani e donne. Senza donne e giovani la sinistra non è cambiamento”. E l’obiettivo finale è utilizzare il Congresso per una “stagione costituente che vada oltre il Partito Democratico”.

La sfida agli altri candidati

Martina lancia oggi la sfida agli altri sei candidati già in campo: Nicola Zingaretti, Marco Minniti, Matteo Richetti, Francesco Boccia, Cesare Damiano e Dario Corallo. L’ex segretario dem si augura “libertà” e un “confronto aperto”. Nessun rischio, secondo Martina, di avvantaggiare Minniti con la sua candidatura: “Noi con orgoglio romperemo gli schemi e diciamo che il confronto è libero”. L’ex ministro si dice vicino a un’altra candidatura, quella di Richetti: “Voglio riconoscere in particolare l'esperienza che Matteo Richetti ha fatto con tanti ragazzi in questi mesi. Penso ci sia una terreno di condivisione con quella esperienza. Vedremo se nelle prossime settimane ci sarà l'occasione per costruire un percorso”.

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