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Nella Villa Comunale di Napoli nasce la Biblioteca del Mare, sarà la più grande d’Europa

Gestita dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, ospiterà circa 100mila volumi risalenti anche al ‘600.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Nella Villa Comunale di Napoli nasce la Biblioteca del Mare. Ospiterà la raccolta di testi più importanti d’Europa nel campo della biologia marina e sarà accessibile a tutti. A gestirla sarà la Stazione Zoologica Anton Dohrn. La Biblioteca sorgerà in un edificio di proprietà di Poste Italiane Spa, che si trova accanto al Museo Darwin-Dohrn (DaDoM), che si trova nella “Casina del Boschetto”, primo ed unico esempio in Italia di centro scientifico-culturale rivolto esclusivamente alla biodiversità marina ed evoluzione della vita in mare. L'immobile sarà ristrutturato in collaborazione con Poste Italiane Spa, grazie ai fondi del PNRR, che verranno impiegati in parte anche per digitalizzare l'immenso patrimonio librario dall’inestimabile valore culturale e quindi trasferito alla Stazione Zoologica.

Nella Biblioteca 100mila libri, risalenti anche al Seicento

Nella struttura di Poste Italiane verranno trasferiti testi storici, fotografie, documenti scientifici, corrispondenza e miscellanee tra le più prestigiose al mondo e che saranno pienamente fruibili da un pubblico di visitatori e appassionati. Materiali che fanno parte della Stazione Zoologica, l’Ente fondato nel 1872 da Anton Dohrn. La prima collezione libraria fu donata dallo stesso Dohrn a vantaggio di tutti gli scienziati che arrivavano a Napoli. Si articola in quasi 100.000 volumi (5,8 chilometri di libri affiancati dorso a dorso) tra cui spiccano i primi testi naturalistici del ‘600 e del ‘700, i volumi delle spedizioni oceanografiche ottocentesche, la collana Fauna e Flora del Golfo di Napoli, le Pubblicazioni della Stazione Zoologica e circa 5.000 miscellanee che fanno parte della Collezione Speciale della Biblioteca.

"È la più grande d'Europa"

“Si tratta della più grande biblioteca del mare d’Europa – afferma Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine – con volumi antichissimi che stanno per vivere una seconda giovinezza grazie a un progetto di digitalizzazione che li renderà fruibili a tutti i ricercatori del mondo, aumentando la capacità di studio sulla biodiversità dei mari. Riteniamo che avere pieno accesso alle informazioni scientifiche raccolte 150 anni fa sia fondamentale per capire che cosa è cambiato, come adattarsi e come contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla vita dei mari e degli oceani”.

“Il progetto, inoltre – continua il Presidente Danovaro – ci consente, di concerto con il Comune di Napoli, di proseguire nel processo di valorizzazione della villa comunale. La nuova struttura, infatti, sarà aperta al pubblico, non solo a scienziati ma anche a studenti e appassionati, che potranno interrogare volumi antichi e pubblicazioni scientifiche recentissime grazie a sistemi digitali. Si affiancherà al Museo Darwin-Dohrn e all’Acquario per far sì che la villa comunale diventi realmente un luogo dove si può imparare divertendosi, dove conoscere meglio il mare che abbiamo di fronte e, allo stesso tempo, acquisire una maggiore sensibilità su come difenderlo e proteggerlo. Ringraziamo Poste Italiane e il Comune di Napoli che hanno creduto in questo progetto scientifico e culturale perché senza il loro supporto e disponibilità nulla sarebbe stato possibile”.

“I tempi saranno stretti – conclude Roberto Danovaro- e seguiranno quelli previsti dal PNRR. Il sito è completamente da ristrutturare e procederemo ad una sua rifunzionalizzazione interna con un progetto architettonico molto all'avanguardia che concorderemo con la Soprintendenza ai Beni Culturali. Complessivamente prevediamo che si tratti di un investimento di circa tre milioni di euro. L’Ente sta investendo anche in capitale umano”.

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