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Mozione di sfiducia a Bondi: la cronaca della giornata, 292 si e 314 no

In discussione la mozione di sfiducia individuale presentata dalle opposizioni nei confronti del Ministro alla Cultura Sandro Bondi: il dibattito alla Camera dei Deputati.
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Dopo il crollo di Pompei, con l'Armeria del Gladiatore ridotta ad un cumulo di macerie, dopo il taglio al Fus e le proteste degli operatori nel settore "Cultura", dopo le polemiche circa i presunti favori concessi ad amici e parenti, dopo il caos seguito al "doppio voto" ripreso da un parlamentare dell'Italia dei Valori,  il Ministro della Cultura Sandro Bondi era finito nell'occhio del ciclone, con la presentazione di una mozione di sfiducia individuale da parte delle opposizioni. Ebbene, dopo una serie di rinvii dovuti alle ben note vicende di Governo, oggi si vota la mozione di sfiducia individuale per il Ministro che secondo le opposizioni è "reo di essersi piegato più di una volta ai tagli di Tremonti, senza garantire adeguate risorse alla tutela del Patrimonio Archeologico Nazionale ed in generale all'industria culturale italiana".

Il dibattito è cominciato proprio con le dichiarazioni di Bondi, che non solo ha difeso a tutto campo il suo operato, ma ha anche accusato i governi precedenti della "vera distruzione del patrimonio artistico culturale del nostro Paese", ribadendo il suo operato "nella tutela del paesaggio e delle risorse storico – culturali" italiane: "Abbiate un po' di pudore nell'accusare me di "scempio", se pensate che io sono attaccato alla poltrona vi sbagliate di grosso […] sono io ad aver impedito alcuni scempi ambientali della sinistra, come la tramvia davanti al Duomo di Firenze  […] mi si riconosca almeno il merito di aver portato a termine il provvedimento sugli incentivi fiscali ed in sede di conversione del decreto Milleproroghe riusciremo ad ottenere il reintegro del Fondo Unico per lo Spettacolo: merito che i miei meriti vengano valutati obiettivamente.

Ore 16:45 – Cominciano le dichiarazioni di voto

Primi a parlare i deputati della Svp che sottolineano il buon lavoro ed il coraggio di Bondi nell'affrontare il tema dei "monumenti storici di stampo fascista" del Tirolo e annunciano la loro astensione come segno di disponibilità. Poi l'intervento di La Malfa che pur testimoniando la sua simpatia umana per il Ministro, rileva tante responsabilità nella gestione del Ministero: "La sua autodifesa giustifica il nostro voto per la sfiducia". In seguito l'intervento di Bruno Tabacci  che stigmatizza il doppio ruolo di Bondi nel Partito e nel Governo e annuncia: "Forse noi non la sfiduceremo oggi in Aula, ma lo faremo nell Paese, chiamando a raccolta tutti gli uomini di cultura e mostreremo che c'è un Paese diverso". Quarto a parlare Saverio Romano, del nuovo movimento Iniziativa Responsabile, nato pochissimi giorni fa come gruppo parlamentare autonomo, che ha anticipato l'appoggio del gruppo al Ministro, mettendo in evidenza le incongruenze della mozione presentata dalle opposizioni: "Ribaltate nel merito le accuse che erano state mosse, solo scuse per colpire il Governo".

Ore 17:00 – Il duro attacco dell'Italia dei Valori

"Lei è senza dubbio il peggiore Ministro della Storia d'Italia": comincia in questo modo l'intervento di Zazzera dell'Idv che cita testualmente alcune intercettazioni telefoniche del Ministro relativamente allo scandalo del G8, tra l'altro provocando la dura reprimenda del Presidente Gianfranco Fini, a causa di alcuni termini inopportuni. Poi un lungo intervento che sottolinea la vicinanza di Bondi ad alcune figure controverse come quella di Angelo Balducci, nonchè le difficoltà degli Enti Culturali alle prese con tagli selvaggi ed alcuni presunti favoritismi messi in atto da Bondi durante la sua attività al Dicastero della Cultura: "lei meriterebbe metaforicamente un calcio nel sedere […] lei non può fare il Ministro, ma solo il giullare di corte e con la Cultura ha dato da mangiare ad amici, parenti e cricche varie […] lei disonora il Nostro Paese".

Ore 17:15 – Fabio Granata per Futuro e Libertà; Rocco Buttiglione per l'Unione di Centro

Duro anche Fabio Granata di Futuro e Libertà che sottolinea la diversa visione della Cultura fra il suo gruppo ed il Governo: da una parte l'alto valore educativo e testimoniale, dall'altro un'idea "industriale e produttivistica" che mortifica l'essenza stessa del prodotto culturale. "Il nostro è anche un attacco politico, poichè la nostra visione è radicalmente diversa […] la definizione dell'identità e della cultura è fondamentale per la collettività nazionale ". Subito dopo l'intervento di Rocco Buttiglione che in un articolato intervento fa il punto sulle attività del Ministro Bondi, a partire dall'errore nel prorogare semplicemente per 6 mesi il Tax Shelter (sottolineando l'ipotesi di ritirare la mozione di sfiducia se il Governo si fosse impegnato a ripristinarlo), per proseguire con l'assurdo provvedimento sulle Fondazioni Liriche e concludere con l'impossibilità di comprendere una politica che lo stesso Bondi "riconosce come iniqua ed irrazionale, tanto che lui steso ha chiesto modifiche in Consiglio dei Minisri".

Ore 17:30 – Marco Reguzzoni, Lega Nord

"E' sbagliato pensare che tutto si risolva con i soldi dello Stato", con queste parole l'esponente della Lega Nord apre il suo intervento di sostegno al Ministro alla Cultura, ribadendo l'apprezzamento del suo partito per l'operato di Bondi, pur invitandolo ad essere "convintamente federalista" nei suoi prossimi provvedimenti. "Andiamo avanti in questa direzione anche nella gestione delle Sovrintendenze, perchè questa mozione è solo una perdita di tempo e ci impedisce di pensare ai veri problemi del Paese come il Federalismo che è per noi irrinunciabile". Infine Reguzzoni non risparmia una stoccata agli ex alleati di Futuro e libertà, definiti senza giri di parole dei traditori.

Ore 17:40 – Michele Ventura, Partito Democratico

L'esponente del Pd scende subito nel novero delle questioni, sottolineando i risultati ottenuti dai precedenti governi di centrosinistra in tema di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. "Nella nostra mozione è centrale il dissolversi della vostra capacità di governare il Paese […] mentre il Mondo si interroga sul futuro di Mubarak, noi pensiamo alla "presunta nipote", con il Presidente del consiglio impegnato ad irrompere con voce stridula e rabbiosa nelle trasmissioni televisive […] quella di Pompei è stata una vergogna nazionale, così come lo è la riduzione allo 0,19% della quota del Pil destinata alla Cultura […] lei è il Ministro delle solennità disattese, ha dichiarato il suo sostegno alla legge dello spettacolo e poi l'ha abbandonata […] oggi si è rivolto ai cattolici del Pd, prima ai suoi vecchi "compagni" parlando di Berlinguer: come può richiamarlo lei, seguace di Berlusconi?"

Ore 17:50 – Fabrizio Cicchitto, Popolo della Libertà

"Con queste mozioni individuali state rafforzando il Governo", con queste parole si esprime in apertura del suo intervento il Capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto che poi sottolinea anche l'assurdo "accanimento terapeutico" di una opposizione che ascolta "ex Ministri che sono pessimi consiglieri" come Rutelli che "cerca solo vendette personali contro chi ha smantellato le sue clientele".  Poi una sentita difesa dell'operato di Bondi, che ha impedito "il trapanamento del Pincio e la lottizzazione di ampie zone di Roma", per poi continuare con il punto centrale della sua analisi: "Riconfermo la solidarietà piena al Ministro Bondi e sottolineo l'esigenza che i due punti finali del suo discorso siano tenuti nella massima considerazione dal Governo".

Ore 18:00 – Terminati gli interventi, cominciata la votazione

Ore 19:15 – Respinta la mozione di sfiducia

Con 314 No e 292 Si la Camera dei Deputati respinge la mozione di sfiducia individuale al Ministro della Cultura Sandro Bondi.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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