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Elezioni comunali Milano 2021

Elezioni Milano, Maran: “Avrò più preferenze di Salvini”. Il leader della Lega: “Non sarò capolista”

Il capolista del Pd alle prossime amministrative, Pierfrancesco Maran, ieri a un incontro a Corvetto, aveva dichiarato di essere convinto di prendere più preferenze di Matteo Salvini. Intanto questa mattina il leader del Carroccio ha annunciato che a Milano non sarà capolista, lasciando il posto a un esponente della società civile.
A cura di Simona Buscaglia
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Pierfrancesco Maran, attuale assessore all'urbanistica del comune di Milano e capolista del Pd alle prossime elezioni amministrative, è convinto di prendere più preferenze del leader della Lega Matteo Salvini. Lo ha dichiarato ieri, nella serata d'apertura del Corvetto Festival, una tre giorni di incontri e dibattiti nel quartiere, e lo ha ribadito a Fanpage.it: "Anche alle elezioni scorse non siamo andati distanti – ha dichiarato Maran – Salvini invece è distante da Milano e i milanesi lo sanno che si candida sempre per poi sparire via via durante il mandato". Intanto, proprio questa mattina, a margine di un evento al quartiere di Ponte Lambro, Matteo Salvini ha dichiarato che non sarà capolista, lasciando spazio a "un esponente della società civile", "anche se la mia città ce l'ho nel cuore", ha ribadito il leader del Carroccio. "Darò una mano a Milano, come a Roma e in Regione Calabria – ha poi aggiunto – Arriveremo al ballottaggio con il sindaco Sala e poi ce la giocheremo, idea per idea, quartiere per quartiere".

Maran: "La Lega non rappresenta Milano"

Non sarà quindi una sfida capolista contro capolista ma Maran è convinto "che con Sala otterremo un'ottima affermazione contro Bernardo. Credo sia la volta buona per dare l'idea che Milano ha preso una strada e che la Lega non la rappresenta". Le prossime elezioni amministrative, che si svolgeranno il 3 e 4 ottobre, saranno, secondo l'esponente del Pd, un modo per ribadire il buon lavoro fatto in questi anni dalla giunta Sala: "Dopo un periodo come quello della pandemia ci sono molte cose da fare e da migliorare però credo anche che ci siano dei modelli che si confrontano – ha detto – uno che cerca di risolvere i problemi, di costruire e che sta dando una prospettiva e un futuro alla città e lo dimostrano i fatti: dalle Olimpiadi al grande quadro di investimenti che sta interessando in particolar modo i quartieri periferici. Dall'altro c'è il modello di inseguire tutti i ‘no' e tutte le micro cose che non vanno. Certo che i temi della sicurezza sono importanti e non vanno sottovalutati ma leggere la complessità di Milano solo andando a inseguire lo scippo o il problema degli immigrati è squalificante per la città e i milanesi lo sanno bene".

Tra i traguardi portati a casa dalla giunta Sala, secondo Maran spiccano sicuramente le Olimpiadi, le cui ricadute investiranno anche i quartieri periferici: "Già oggi passeggiando per il quartiere si sente l'influsso dei cambiamenti in corso e la sfida che ci stiamo ponendo è fare in modo che il cambiamento sia per tutti e non elitario. Il villaggio olimpico sorgerà allo Scalo Romana, che dista circa due chilometri da Corvetto come a due chilometri dall'altro lato ci sarà l'arena sportiva, e il Corvetto deve essere parte di questo forte cambiamento nel sud est della città". Il nodo del problema abitativo a Milano rimane centrale, anche a fronte di diverse analisi che vedono il capoluogo lombardo ancora in testa alle classifiche delle città più care per gli affitti: "Tutte le grandi città europee hanno una pressione abitativa che sappiamo essere forte e che porta all'aumento dei costi delle case – ha concluso Maran – a Milano la proprietà delle case non è concentrata su grandi fondi immobiliari ma è iper diffusa tra centinaia di migliaia di cittadini e quindi il controllo dei prezzi è sostanzialmente impossibile. Quello che però possiamo fare è intervenire sul nuovo: negli ultimi dieci anni un terzo delle nuove case sono state a prezzi accessibili, oggi stiamo facendo sì che tutti i nuovi progetti abbiano questo aspetto al centro della proposta. È la storia del villaggio olimpico che diventerà, finito l'evento, uno spazio per gli studenti universitari".

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