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Elezioni politiche 2018

Il ministro Calenda annuncia l’iscrizione al Pd: “In campo per risollevare il partito”

Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha dichiarato di essere intenzionato a iscriversi al Pd per risollevare le sorti del partito dopo la disfatta elettorale: “Non bisogna fare un altro partito, ma lavorare per risollevare quello che c’è. Domani mi vado a iscrivere al Pd”.
A cura di Charlotte Matteini
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A qualche ora dalla chiusura delle urne e dalla tornata elettorale che di fatto ha consacrato la disfatta del Partito Democratico, il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha dichiarato di essere intenzionato a iscriversi al Pd per lavorare e risollevare ciò che ne è rimasto. "Non bisogna fare un altro partito, ma lavorare per risollevare quello che c'è. Domani mi vado a iscrivere al Pd", ha twittato in risposta alla domanda di un utente. Calenda, pochi giorni prima delle elezioni, aveva pubblicamente dichiarato che avrebbe votato il presidente Paolo Gentiloni alla Camera ed Emma Bonino al Senato e aveva inoltre presenziato alla chiusura della campagna elettorale di +Europa.

Ministro del governo Renzi e del governo Gentiloni, Carlo Calenda non è mai stato iscritto al Partito Democratico, ma ora ha intenzione di darsi da fare e provare a recuperare e ricostruire il Pd dalle fondamenta. Nonostante abbia difeso, sempre via Twitter, il rifiuto a dare qualsiasi appoggio di governo al Movimento 5 Stelle, il ministro dello Sviluppo Economico ha comunque velatamente criticato l'analisi del voto operata da Matteo Renzi ieri sera: "Condivido in pieno linea su no a un Governo con 5S, non commento percorso congressuale e timing dimissioni perché non iscritto al PD, trovo fuori dal mondo l'idea che la responsabilità della sconfitta sia di Gentiloni, Mattarella (per voto 2017) e di una campagna troppo tecnica".

Proseguendo, Calenda ha anche analizzato la disfatta del Pd e provato a fornire un parere sull'andamento del voto: "Abbiamo dato la sensazione di essere un partito delle élite (te lo dice uno che se ne intende). È successo in tutto l'Occidente ai progressisti. Ma è anche effetto del nostro modo di comunicare ottimistico/semplicistico. Tornare a capire le paure non tentare di esorcizzarle". 

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