58 CONDIVISIONI
Elezioni politiche 2018

Elezioni politiche, il giorno dopo il trionfo di Di Maio e Salvini. Renzi: “Ovvio che mi dimetto”

58 CONDIVISIONI

Il giorno dopo le elezioni, i risultati ci consegnano un'Italia senza una apparente maggioranza di governo ma evidenziano un trionfo di MoVimento 5 Stelle e Lega. Dall'altra parte evidente anche il tracollo del Pd. Il segretario del partito Matteo Renzi dichiara di voler lasciare la segreteria dem e annuncia nuovo congresso.

Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
05 Marzo
19:49

Il ministro Orlando: "Renzi responsabile della più grave sconfitta della sinistra dal dopoguerra"

Immagine

Con una breve nota, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha commentato le annunciate dimissioni di Matteo Renzi da segretario nazionale del PD: "Di fronte alla sconfitta più grave della storia della sinistra italiana del dopoguerra mi sarei aspettato una piena assunzione di responsabilità da parte di un segretario che, eletto con il 70% al congresso, ha potuto definire, in modo pressoché solitario, la linea politica, gli organigrammi e le candidature. Invece siamo alla ormai consueta elencazione di alibi e all’individuazione di responsabilità esterne. Da questo atteggiamento deriva la soluzione ambigua individuata, di dimissioni non dimissioni. Renzi, infatti, le annuncia ma le postdata e si riserva di renderle effettive soltanto dopo la conclusione della trattativa per la definizione degli assetti istituzionali e del nuovo governo. Con l’annuncio delle dimissioni Renzi, inoltre, definisce la linea dei prossimi cruciali mesi e il percorso congressuale. Insomma, lo stesso gruppo dirigente che ci ha condotto alla sconfitta oggi si riserva il compito di affrontare, senza nessuna autocritica, questa travagliatissima fase per il PD e per il Paese. Noi siamo, tanto quanto Renzi, contro i caminetti ma anche contro i bunker. Siamo per il pluralismo previsto dallo Statuto e presupposto fondamentale ad evitare che la vita democratica interna diventi un’intollerabile dittatura della maggioranza. E siamo per ridare la parola subito ai nostri iscritti e ai nostri militanti,  vero punto di tenuta di questa difficilissima campagna elettorale.Andiamo sul territorio a discutere e ad ascoltare. Andiamo subito ad affrontare le ragioni profonde che hanno causato lo scollamento del nostro partito con amplissimi settori della società italiana, a partire da quello più popolari. Avviamo subito, nella Direzione e nazionale, un confronto aperto e trasparente, che produca un percorso di ricostruzione aperto e unitario". 

A cura di Charlotte Matteini
05 Marzo
19:35

Reazioni Pd alle dimissioni annunciate di Renzi: "Vuole solo prendere tempo, non si fa così"

Immagine

"La decisione di Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo. Le dimissioni di un leader sono una cosa seria, o si danno o non si danno. E quando si decide, si danno senza manovre. Serve collegialità che è l'opposto dei caminetti e annunciare le dimissioni e rinviarne l'operatività per continuare a gestire il partito e i passaggi istituzionali delle prossime settimane è impossibile da spiegare", ha dichiarato il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda. "Quando Veltroni e Bersani si sono dimessi lo hanno fatto e basta. Un minuto dopo non erano più segretari", ha concluso Zanda.

"Abbiamo subito una sconfitta pesante e la reazione non può che misurarsi con questa realtà. Chiedo la convocazione immediata della direzione nazionale per valutare collegialmente quanto è accaduto. Renzi ha annunciato l'intenzione di dimettersi, ma solo a conclusione del percorso di insediamento del parlamento e della formazione del nuovo governo. Non è così che si fa. Di fronte alla bocciatura di una stagione e di una classe dirigente pensare che la risalita passi da un congelamento della situazione attuale fino a nuove primarie più che una linea politica sembra una coazione a ripetere, nel segno dell'errare. Bisogna cambiare molto, non solo un segretario. Bisogna ricostruire una sinistra radicata nel paese. Facciamolo prima che sia tardi", ha invece commentato l'esponente della minoranza dem Gianni Cuperlo.

A cura di Charlotte Matteini
05 Marzo
19:28

Grillo critica i media: "Ci deridevano e ora che abbiamo vinto parlano di mossa geniale"

Immagine

Beppe Grillo ha ringraziato gli elettori del Movimento 5 Stelle con un post pubblicato sul suo blog personale: "Spesso mi sembrava il torpore fosse il personaggio politico principale del nostro paese. Abbiamo combattuto su due fronti: il ‘vabbè son tutti uguali, e comunque decide tutto l’Europa’ ed il ‘vabbè son tutti uguali, fanno soltanto quello che gli conviene personalmente'. Ero quasi convinto, nei momenti di sconforto, che un nulla rassegnato a vesse conquistato la stragrande maggioranza delle menti e dei cuori. Che tutto quello che abbiamo fatto fosse sbocciato troppo tardi, davanti al fuoco di fila dei media. Invece voi avete saputo guardare oltre quelle polveri, ve ne sono grato”.

Poi, l'affondo ai media: “A proposito di media, è sconcertante come siano volubili. La definizione di una squadra di governo che ci impegnasse da subito, sia per la qualità che per il modo di vedere di futuro, non viene più derisa… anzi, si sente parlare di una mossa geniale, adesso che abbiamo vinto. Non era una mossa, e di questo ringrazio innanzitutto gli italiani per averlo capito, i nostri candidati non sono uno spot, si poteva capire anche senza la coscienza del dopo, l’unica a valere nei Talk Show. È il rispetto di una promessa data da un sogno: mettervi di fronte a delle scelte reali, aiutarci tutti insieme ad uscire dall’avvilimento prendendoci per mano. E allora grazie gente, per aver visto e interpretato il nostro impegno per quello che è. Forse possiamo parlarne di nuovo, usare ancora quel verbo che era tutto. Perché è sempre stato tutto per chi la vive: la passione. Grazie ancora agli italiani, state iniziando a partecipare in prima persona, in alto i cuori”, ha concluso Grillo.

A cura di Charlotte Matteini
05 Marzo
18:28

Renzi: "Mi dimetto e lascio la segreteria del PD, mai sostegno a governo di estremisti"

Immagine

A distanza di ore dalla chiusura delle urne, il segretario nazionale del Pd rompe il silenzio e si appresta a fare la cosiddetta analisi della sconfitta e spiega al popolo dem il percorso che da ora in avanti il Partito Democratico dovrà seguire per riparare alla cocente sconfitta. Il Pd stando ai dati ormai definitivi è ha totalizzato consensi inferiori al 20% sia alla Camera che al Senato, perdendo inoltre moltissimi collegi uninominali dati per certi. Inoltre, anche gli alleati di coalizione hanno conseguito risultati ben inferiori rispetto alle aspettative e sono di fatto rimasti fuori dal parlamento non passando la soglia di sbarramento posta al 3%: +Europa si è fermata al 2.5%, Insieme e Civica Popolare ben al di sotto dell'1% dei consensi.

Parlando da Nazareno, Matteo Renzi ha commentato: "Come sapete e come è doveroso, mi pare che abbiamo riconosciuto una sconfitta netta e ci impone di aprire una nuova fase all'interno del Pd. Siamo orgogliosi del nostro lavoro di questi ultimi anni, è stato un lavoro strepitoso ma contemporaneamente la sconfitta è altrettanto chiara ed evidente. Oggi l'Italia però si trova davanti a chi ha vinto le elezioni senza avere i numeri per governare. Paradossalmente si è molto discusso di personalizzazione referendaria, ma non si è discusso di come quelli che erano contrari alla riforma costituzionale oggi siano vittime di quella contestazione. C'è una bugia molto grande, la più grande di tutte, quel ‘non faremo mai accordi', che non verrà rispettato. In questa campagna elettorale noi siamo stati fin troppo tecnici e non abbiamo mostrato le cose che abbiamo fatto in questi anni. Il risultato è davvero deludente. Simbolo di questa campagna elettorale è un risultato, quello del collegio di Pesaro. Abbiamo candidato un ministro che ha fatto un lavoro straordinario, Marco Minniti, eppure ha perso contro un candidato del Movimento 5 Stelle coinvolto in Rimborsopoli, senza alcuna ragione di merito. È dunque doveroso che io lasci come conseguenza di questo risultato e ho già dato mandato al presidente del Pd di aprire la fase congressuale. Abbiamo bisogno di un congresso vero e di un segretario vero. Non credo che sia possibile evitare un confronto vero dentro il Pd su ciò che è accaduto in questa campagna elettorale, in questi mesi, in questi anni. Sarà il caso di fare un congresso serio e risolutivo, non uno che si apre e non finisce mai, ma uno che permetta alla leadership di fare quel che è stato eletto. Noi saremo responsabili, io lascerò la segreteria del Pd dopo l'insediamento del governo e farò un lavoro che mi affascina, quello del senatore. Non andremo mai al governo con gli estremisti, noi staremo all'opposizione".

"Se noi siamo quelli ‘con le mani sporche di sangue', fate il governo senza di noi. Il Pd, nato contro i caminetti e le forze antisistema, non diventerà la stampella per le forze antisistema, magari con decisioni prese a porte chiuse", ha proseguito il segretario del PD, chiudendo in sostanza la porta al Movimento 5 Stelle.

A cura di Charlotte Matteini
05 Marzo
18:08

Berlusconi: "Coalizione di centrodestra dovrà ottenere il mandato di governare l'Italia"

Immagine

Si sono incontrati questo pomeriggio il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi e il segretario della Lega Matteo Salvini, dopo il risultato elettorale che vede il centrodestra prima coalizione ma lontano dalla maggioranza. In una nota diffusa da Fi, si legge: "Forza Italia ha raccolto un consenso importante del quale siamo grati agli elettori che ancora una volta hanno confermato al movimento la loro fiducia. Questo pomeriggio il presidente Berlusconi ha incontrato Matteo Salvini e nel complimentarsi con lui ha confermato che con questo risultato le forze del centrodestra potranno rafforzare la coalizione che dovrà ottenere il mandato di governare l'Italia per far ripartire il nostro Paese". Nella nota si ribadisce che "il centrodestra è il vincitore politico di queste elezioni, i dati confermano che rappresenta la prima area politica del Paese".

La nota diffusa da Forza Italia in cui si dà conto dell'incontro avvenuto oggi tra Berlusconi e Salvini si sofferma anche sul risultato del partito dell'ex presidente del Consiglio. "L'apporto numerico e politico di Forza Italia – si legge – è stato evidentemente determinate per questa affermazione nonostante il grande svantaggio causato dall'incandidabilità del suo leader Silvio Berlusconi. Forza Italia ha raccolto un consenso importante del quale siamo grati agli elettori che ancora una volta hanno confermato al movimento la loro fiducia". Infine, Forza Italia ricorda i punti contenuti nel programma del centrodestra che potrebbero aver portato all'affermazione elettorale: "I contenuti del centrodestra, dal taglio alla pressione fiscale a una diversa politica sull'immigrazione, sono stati apprezzati dagli italiani".

A cura di Stefano Rizzuti
05 Marzo
18:02

Tajani: "Italia ha bisogno di un governo stabile, ci affidiamo alla saggezza di Mattarella"

Immagine

Solo tre giorni prima del voto Silvio Berlusconi lo aveva indicato come candidato premier di Forza Italia in caso di vittoria elettorale del centrodestra con affermazione forzista all'interno della coalizione: oggi il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani sa che una sua nomina è quasi impossibile. Se a scegliere il premier sarà un partito di centrodestra, questo compito spetterà a Matteo Salvini, leader del partito più votato tra i quattro della coalizione, la Lega. Tajani è stato intercettato dai cronisti ma non si è sbilanciato, evitando commenti particolare sul voto di ieri: "Ci affidiamo tutti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla sua saggezza, perché dia al Paese un Governo stabile, che è la cosa di cui l'Italia ha bisogno. Tutti hanno fiducia nel capo dello Stato che è il garante della stabilità", afferma il presidente dell'Europarlamento.

A cura di Stefano Rizzuti
05 Marzo
17:34

I risultati del voto all'estero: Pd primo partito, dietro centrodestra e M5s

Se il voto italiano fa emergere un trionfo di MoVimento 5 Stelle e Lega, ben diversa è la situazione per gli elettori all’estero. Sia alla Camera che al Senato il primo partito è il Pd: a Montecitorio i dem raccolgono il 26,66% dei voti, quando il ministero dell’Interno ha fornito le comunicazioni relative a 1.231 comunicazioni su 1.858. Dietro troviamo la coalizione di centrodestra con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia al 21,96%. Il MoVimento 5 Stelle è al 17,47%, Maie al 9,53%, Usei al 6,13%. Dietro troviamo Liberi e Uguali al 5,65%, +Europa al 5,59%, Civica Popolare 2,31%. Dati simili al Senato, con il Pd al 27,29%, il centrodestra al 22,21%, il M5s al 17,78%. Quando sono state ricevute 1.424 comunicazioni su 1.858, per il voto all’estero troviamo il Maie al 10,43%, Usei al 6,77%, Liberi e Uguali al 5,57%, +Europa al 5,31%, Civica Popolare al 2,84%.

A cura di Stefano Rizzuti
05 Marzo
15:34

Casini: "Noi abbiamo perso, ora tocca a Salvini e Di Maio fare un governo"

Immagine

A poche ore dalla chiusura delle urne, Pier Ferdinando Casini commenta la vittoria di Lega e Movimento 5 Stelle: "In democrazia si vince o si perde. Noi abbiamo perso. Di Maio e Salvini hanno il compito di proporre un governo per il Paese. È la democrazia e noi democratici rispettiamo queste regole". 

A cura di Charlotte Matteini
05 Marzo
15:18

Di Battista: "Renzi e Berlusconi devono sparire dalla scena politica"

Immagine

Alessandro Di Battista torna a commentare il voto di ieri su Facebook: "È morto renzusconi – scrive -. Renzi e Berlusconi, due politici che hanno tradito più volte i cittadini italiani, devono sparire dalla scena politica Mi auguro che lo facciano al più presto!". Un altro esponente di spicco del M5s, Danilo Toninelli, spiega in collegamento con il Tg1 cosa pensa di fare ora il Movimento: "Presenteremo alla luce del sole una rosa di nomi per le presidenze delle Camere. Qualsiasi maggioranza deve passare da noi. È finito il metodo degli incontri nelle stanze segrete. Dovrà essere un governo di programma, i cittadini ci hanno dato un voto su dei temi, gli altri sono obbligati a convergere su dei temi e a convergere con noi o si va al voto anticipato", conclude.

A cura di Stefano Rizzuti
05 Marzo
14:57

Grasso: "Aperti al confronto in Parlamento con Di Maio e con il Pd"

Immagine

Il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso si dice aperto al confronto con Luigi Di Maio ma anche con il Pd: "Con Di Maio – afferma in conferenza stampa commentando il voto – c'è un confronto aperto e il luogo è il Parlamento". Parlando invece del Pd afferma: "Non facciamo questioni di persone: la nostra coerenza è vedere le politiche del Pd. E ci riserviamo di valutare qualsiasi confronto. Il Parlamento è il luogo del confronto". Nonostante la delusione elettorale e il "mancato successo della proposta" di LeU, Grasso assicura che "il progetto di Liberi e Uguali prosegue. È un progetto politico in cui crediamo fermamente, pensiamo di continuare a rappresentare la sinistra". Infine, un'autocritica: "Non abbiamo saputo intercettare quel consenso che è stato travolto dall'onda dell'avanzata della destra e del M5s, che si inquadra in una scia, una ventata che si è verificata in tutta Europa e che anche in Italia ha visto il prevalere di queste forze".

A cura di Stefano Rizzuti
05 Marzo
13:29

Macron: "Sul voto italiano ha influito la forte pressione migratoria"

Immagine

Dopo il voto degli elettori italiani è arrivato questa mattina anche il commento del presidente francese Emmanuel Macron. "Per quanto riguarda il voto italiano – afferma – resto prudente, aspettiamo le decisioni del presidente della Repubblica, a lui spetta la responsabilità di formare un governo. Osservo che nel mondo in cui viviamo si possono difendere delle belle idee, ma non si possono difendere facendo astrazione del contesto. E oggi l'Italia ha indubbiamente sofferto della pressione in cui vive da mesi e mesi, incluso un contesto di forte pressione migratoria. Dobbiamo tenerlo a mente", conclude il presidente francese.

A cura di Stefano Rizzuti
05 Marzo
12:54

Di Maio: "Pronti a discutere con tutti, con noi al governo nasce la Terza Repubblica"

Per Luigi Di Maio oggi, dopo l'affermazione del MoVimento 5 Stelle come primo partito alle elezioni politiche, nasce la "Terza Repubblica e sarà la Repubblica dei cittadini italiani". Le elezioni, secondo il capo politico del M5s, sono state "un trionfo: siamo i vincitori assoluti. Il M5s triplica il numero dei parlamentari, un grandissimo risultato che avevamo annunciato in campagna elettorale. Ci sono intere regioni dove ci ha votato più del 50%. Rappresentiamo tutto lo stivale: dalla Valle D’Aosta e la Sicilia". "Il fatto di essere rappresentativi dell’intera nazione – continua – ci proietta verso il governo della nazione. Dobbiamo constatare che oggi le coalizioni non hanno i numeri per governare ed è per questo che ci prendiamo questa responsabilità, per dare un governo all’Italia". Il capo politico del M5s sostiene che il MoVimento è "aperto al confronto con tutte le forze politiche a partire dalle figure di garanzie che vorremo individuare per le presidenze delle due camere ma soprattutto per i temi che dovranno riguardare il programma di lavori".

Di Maio parla ancora del voto: "Non è stato un voto ideologico, ma al di là degli schemi destra-sinistra è un risultato che riguarda i grandi temi irrisolti. Il risultato riguarda temi e non ideologie: per questa ragione sappiamo che i cittadini hanno votato il programma Cinque Stelle. Ci sono temi come la povertà, il taglio agli sprechi, l’immigrazione, la sicurezza e il lavoro. Questi temi si devono affrontare e abbiamo l’occasione storica per trovare la soluzione a questi temi. Noi sentiamo questa grande responsabilità perché si possono realizzare quelle cose che gli italiani aspettano da 30 anni. Il president2 delle Repubblica saprà guidare con credibilità e autorevolezza come ha sempre fatto questo passaggio". "Per noi oggi inizia la Terza Repubblica e sarà la Repubblica dei cittadini italiani", conclude.

A cura di Stefano Rizzuti
05 Marzo
12:46

Il giorno dopo le elezioni: il trionfo di Di Maio e Salvini, Renzi verso le dimissioni

Immagine

I risultati delle elezioni politiche del 4 marzo 2018 forniscono un quadro da una parte molto chiaro,  ma dall'altra non consegnano una maggioranza di governo possibile. I dati parlano di un trionfo del MoVimento 5 Stelle che supera il 32% sia alla Camera che al Senato. Ma ad avere più seggi sarà la coalizione di centrodestra che in entrambi i rami del Parlamento raggiunge il 37%. L'altra notizia è il tracollo del Pd che scende nettamente sotto il 20% con la coalizione di centrosinistra a guida dem (e composta anche da +Europa, Insieme e Civica Popolare) che si ferma al 23%. Nel centrodestra la vera affermazione è quella della Lega di Matteo Salvini, sopra al 17% in entrambe le Camere e nettamente davanti a Forza Italia e Fratelli d'Italia. Male anche Liberi e Uguali: la formazione di sinistra guidata da Pietro Grasso si ferma leggermente sotto al 3,5%.

I risultati del voto hanno portato un vero e proprio terremoto nella politica italiana: da una parte c'è l'affermazione di due leader come Luigi Di Maio e Matteo Salvini che sono i trionfatori di questa tornata elettorale. Dall'altra c'è la sconfitta di Matteo Renzi che, secondo quanto anticipato da alcune agenzie di stampa sarebbe pronto a dimettersi, nonostante la notizia non sia stata confermata dal suo portavoce. In mattinata il primo a commentare è stato invece il leader della Lega: "Rimane salda la coalizione di centrodestra – assicura Salvini parlando di risultato straordinario – con cui potremo governare nei prossimi anni, ed è questa la squadra con cui primariamente lavoreremo. Il centrodestra è la coalizione che ha vinto. Ora comincia un bellissimo percorso insieme. No a coalizione strane, non è possibile una coalizione diversa da quella del centrodestra"

A cura di Stefano Rizzuti
58 CONDIVISIONI
597 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views