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Il ministro Bongiorno promette di assumere 450mila persone nella pubblica amministrazione entro il 2019

Il ministro della Pubblica Amministrazione spiega di voler anticipare lo sblocco totale del turn-over dei dipendenti pubblici, per un piano che prevede un totale di 450mila assunzioni entro il 2019: “Se continuiamo a tagliare la pubblica amministrazione, che è il cuore del Paese è chiaro che non funzionano i servizi e che nessuno viene ad investire in un paese paralizzato”.
A cura di Redazione
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Il Governo è al lavoro su quello che si chiamerà il del concretezza e verterà sulla ristrutturazione della Pubblica Amministrazione. Il ministro Giulia Bongiorno, intervistata dal Corriere della Sera, ha anticipato qualche dettaglio su un punto specifico del provvedimento: l’assunzione di 450mila dipendenti pubblici entro il 2019 tramite l’anticipo dello sblocco totale del turn over (essenzialmente il tasso di ricambio del personale, ovvero il rapporto fra i nuovi ingressi e le uscite dalla PA) previsto per il 2019-2021. Si tratterà, spiega, di un turn over totale, con 450mila nuovi ingressi e 450mila uscite: “Il turn over deve essere garantito al 100 per cento in tutte le articolazioni della pubblica amministrazione. Ci sarà un impegno perché ci sia un rispetto dei tempi senza slittamenti di questo processo di ricambio. Abbiamo oggi una classe di dipendenti con una media di circa 53 anni”. Per Bongiorno si tratta di un passaggio centrale nell’ottica di una riforma complessiva della macchina amministrativa: “Se continuiamo a tagliare la pubblica amministrazione, che è il cuore del Paese è chiaro che non funzionano i servizi e che nessuno viene ad investire in un paese paralizzato. Guardi che un processo che dura 10 anni perché mancano i cancellieri fa scappare gli investitori stranieri e rende profondamente ingiusta la giustizia”.

Al momento, il ministero della Pubblica Amministrazione sta agendo da “cabina di regia” ed entro il 31 agosto i singoli ministeri presenteranno le loro richieste, mettendo nero su bianco il fabbisogno di “assunzioni” e le specifiche riorganizzazioni interne che si intendono mettere in atto. Sui costi il ministro non si sbilancia, spiegando di dover attendere la metà di settembre, quando sarà completato il processo di valutazione e sarà chiara l’entità delle risorse aggiuntive da mettere in campo per anticipare le assunzioni.

Sulla questione è intervenuta anche l'ex ministra Marianna Madia, che ha rivendicato l'approvazione della riforma che consentirà a Bongiorno di sbloccare il turn over:

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